Distanza dal livello di falda in campo comune di inumazione

Domanda

Nel Comune ABC (in regione Lombardia) si ha una percentuale di salme inconsunte dopo il periodo ordinario di inumazione del 30%.
Il campo di inumazione in cui seppellire i resti mortali ha un livello di falda alto e tale da rendere attualmente impossibile la reinumazione.
Quali soluzioni in base alla normativa vigente possono essere utilizzate?

Risposta

La normativa della regione Lombardia prevede che i campi di inumazione (siano questi per cadaveri o resti mortali) debbano osservare i contenuti dell’articolo 21 del reg. reg. 4/2022.
La novazione rispetto al DPR 285/1990 è che prevede che la buca sia scavata a 2 m. di profondità e che il livello della falda sia almeno 0,5 m. sotto tale misura (quindi a -2,5 m. dal piano di campagna.
Ma, sostanzialmente - essendo un feretro in genere alto meno di 0,5 m. - la profondità della fossa basta che sia ad almeno 1,2 m. dal piano di campagna.
Occorrono almeno 0,7 m. dal coperchio del feretro. E la falda, 0,5 m. sotto il livello di posa del feretro.
Conseguentemente ogni campo di inumazione deve avere, in Lombardia, la falda nel livello più alto a non più di 1,7 m. dal piano di campagna.
Ove ciò non sia possibile, si può innalzare il livello del piano di campagna del campo comune con riporto di terreno in maniera da raggiungere tale minimo.
Circa la natura dei suoli, questa andrebbe valutata in sede di realizzazione del cimitero e quindi si ritiene che vi sia il rispetto di tale prescrizione.
Ove sia invece necessario migliorare i suoli cimiteriali, si possono effettuare studi geologici-mineralogici per ottimizzare le caratteristiche dei terreni.
È però emerso negli anni che, nelle cause di mancata scheletrizzazione di cadaveri inumati, incidono anche altri fattori.
Ad esempio, la conservazione in cella frigorifera prima del funerale, il vestiario sempre più sintetico e meno di cotone naturale.
Ma, anche, aspetti propri del defunto, come la tipologia di trattamenti medici assunti.
In sostanza, non è risolutiva l’azione sui suoli cimiteriali per la scheletrizzazione, pure se gli stessi hanno una certa incidenza.
Specie laddove essi determinino condizioni di impermeabilità (argille) o comunque di scarsa aerazione.
Pertanto, la reinumazione di resti mortali è una facoltà. Ma, senza ombra di dubbio, è risolutivo l’avvio a loro cremazione, non dissenzienti i familiari o gli aventi titolo.
Infine, è possibile anche la loro tumulazione, meglio se aerata, a certe condizioni.