Domanda
Se per una concessione perpetua, visto il decesso del concessionario, viene fatto nuovo contratto agli eredi, il nuovo contratto deve sempre essere perpetuo o diviene a 99 anni?
Risposta
Non c’è una nuova concessione, quindi nulla cambia (neppure per la durata) se non il nominativo dell’(attuale) intestatario.In via di massima si tratta di aspetti che dovrebbero avere la propria regolazione nel Regolamento comunale di polizia mortuaria (RCPM).
Potrebbe essere richiesta da tale fonte normativa una variazione per aggiornamento dell’intestazione conseguente al decesso del concessionario/fondatore del sepolcro.
Anche nel caso di persona avente la qualificazione di concessionario, non sarebbe comunque richiesta la formazione di un “nuovo” atto di concessione.
Ciò, dato che non sorge un qualche rapporto giuridico “nuovo”, ma unicamente l’aggiornamento delle persone aventi qualifica di concessionario.
Anche se localmente sia presente una tale prassi, prevista dal RCPM, oppure per mera prassi operativa, la concessione (e il suo rapporto) non muta.
In caso di concessione originariamente sorta come perpetua non vi è pertanto alcuna possibilità di prevedere che il “nuovo” rapporto di concessione sia a tempo determinato. Anche in relazione alla durata prevista per la specifica tipologia di concessioni cimiteriali dal RCPM.
Questa ipotesi potrebbe essere presa in considerazione solo se la “precedente” concessione cimiteriale sia venuta meno, per uno dei motivi che prevedono la cessazione della concessione cimiteriale.
Infine (e questo vale anche per altri quesiti in cui si sia usato il termine), si osserva come vi sia improprietà nell’uso del termine “eredi” (anche in presenza di norme regionali che usino questo termine!).
Esso si riferisce alle successioni mortis causa.
La variazione dell’intestazione, così come i fattori di un eventuale subentro, si collocano invece sul piano dei diritti della personalità, in termini di diritti personalissimi.
Il termine potrebbe essere utilizzato solo in presenza di un sepolcro ereditario.
E questo sia perché istituito dal fondatore del sepolcro, oppure per esserlo divenuto all’avvenuta estinzione delle persone appartenenti alla famiglia del concessionario.
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