Votato al Senato l'art. 15 del DL "salva infrazioni". Riformati i servizi pubblici locali di rilevanza economica

Via libera del Senato il 4 novembre 2009 alla riforma dei servizi pubblici locali, contenuta nel decreto ‘salva-infrazioni’. La riforma, spiega il relatore Lucio Malan (Pdl), prevede un passaggio graduale, ma rapido, alle gare ad evidenza pubblica per l’affidamento della gestione delle utilities «che produrranno concorrenza effettiva». Entro il 2015, la partecipazione pubblica nel capitale delle ex municipalizzate quotate in borsa dovrà scendere sotto il 30%, pena la cessazione delle concessioni. Pertanto vi saranno tre anni di tempo in più rispetto al testo originario. E’ stato poi approvato un emendamento che ha posto il settore delle acque in una posizione diversa rispetto ad altri settori dei servizi pubblici locali. Difatti in ogni caso per tutti i settori la proprietà delle reti e delle infrastrutture resta dell’ente locale (se realizzate in passato da questi e poi concesse in uso), mentre per il “servizio idrico integrato” il governo dlele risorese idriche speta esclusivamente alle isttuzioni pubbliche, in particolare in ordine a qualtà e prezzo del servizio, garantendo il diritto alla universalità ed accessibilità del servizio. Una soluzione che di fatto trasferisce la gestione operativa all’esterno degli enti locali (ove ancora vi fosse) mantenendo in capo ad essi le grandi scelte strategiche.

Per gli altri settori dei servizi pubblici locali aventi rilevanza economica (non gestiti da quotate in borsa) si ha invece una scaletta temporale di dismissioni, che vede per lo più entro il 2010 e 2011 (a seconda delle situazioni di partenza) cambiare modalità gestionale alla gran parte delle utility esistenti.

Con un emendamento approvato al Senato la sorte delle “in house” non è solo la chiusura e l’affidamento dell’intero servizio a privati, ma la gara per la scelta di un socio privato operativo che abbia almeno il 40 % del capitale. Pertanto il provvedimento appena approvato in prima lettura al Senato (dovrà ora essere approvato anche alla Camera, ma pare ormai dato per certo che con l’approvazione dell’emendamento sull’acqua l’opposizione sia già soddisfatta) si traduce nella morte delle vecchie “in house” con affidamento diretto, nella partecipazione delle vecchie società a partecipazione totale publica a gara, se vorranno sopravvivere, oppure nella iniezione di una buona dose di capitali e di capacità gestionali private negli altri casi.

E’ quindi una corsia privilegiata per una vera e propria privatizzazione dei servizi pubblici locali, con un occhio di favore per le quotate in mercati regolamentati (non solo in Italia !!!), che però dovranno ridurre a loro volta la presenza pubblica di controllo nel proprio capitale. Resta da vedere se in una fase di crisi economica e finanziaria globale vi siano capitali interessati ad entrare nelle utility e soprattutto se vi siano competenze operative necessarie per essere socio di queste utility. Al momento si vedono soprattutto i grandi gruppi finanziari di Oltralpe. Ma può darsi che nel frattempo anche qualche italiano si organizzi!

Nell’area ‘NOVITA’ DALLE ISTITUZIONI’ del sito www.euroact.net, cliccando su: XVI Legislatura: La riforma dei servizi pubblici locali (presentazione, testi, iter), è ora disponibile, solo per gli abbonati NORMALI e PROFESSIONALI, il testo provvisorio dell’articolo 15 del DL 135/2009, come modificato il 4 novembre 2009 dall’Aula del Senato.
Si rammenta che il testo è provvisorio e ricostruito dalla nostra Redazione sulla base degli emendamenti approvati.


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