India: nuovamente drammatica la situazione di contagi e morti da Covid

La situazione in India, secondo Paese più colpito al Mondo dalla pandemia, è tornata a peggiorare considerevolmente ed il bilancio dei contagi e delle morti, legati al Covid, continua ad aumentare.
Per il sesto giorno consecutivo, il Ministero della Salute di Nuova Delhi ha registrato un record di contagi, con 259.170 nuovi casi di Covid-19.
Il totale delle infezioni sale così ad oltre 15milioni, per un totale di oltre 180.000 morti.
In India, attualmente, ospedali e crematori sono allo stremo e le immagini delle pire, su cui bruciano senza sosta cadaveri, hanno fatto il giro del mondo.
Secondo la CNN, in un crematorio nello stato indiano occidentale del Gujarat, i forni nelle ultime settimane hanno funzionato, così a lungo e senza interruzioni, che le parti metalliche hanno iniziato a sciogliersi.
In un altro crematorio nello stato di Uttar Pradesh, il numero di cremazioni è aumentato di cinque volte, nelle ultime settimane, durante la seconda ondata di Covid-19.
Il Khumba Mela, il tradizionale festival che vede migliaia di devoti affollarsi e immergersi nel Gange, inizialmente autorizzato dal Governo, ha prodotto un’impennata nei contagi: oltre mille al giorno, con la morte di almeno tre sacerdoti.
Le autorità hanno così pensato di porre in opera una sospensione dell’evento, non accettata dai leader di tre congregazioni induiste minori, che hanno confermato che continueranno a seguire i riti prescritti dal calendario come da tradizione, fino al 30 aprile, impegnandosi a rispettare le norme di precauzione.
Milioni di fedeli si sono già bagnati nel fiume sacro ed il previsto protocollo di sicurezza, con test Covid obbligatori, è stato spesso eluso. Le immagini, che arrivano dal rito, mostrano poi enormi assembramenti, senza alcun rispetto delle distanze ed in pressoché totale assenza di mascherine.
Nelle ultime ore il governo indiano è stato costretto ad imporre anche il confinamento alla capitale Nuova Delhi, fino a lunedì prossimo, per evitare il collasso degli ospedali, dove scarseggiano posti in terapia intensiva e ossigeno.
Paradossalmente, nel Paese in cui avviene il 65% della produzione mondiale di vaccini, ne sono state somministrate solo 127 milioni di dosi, a fronte di una popolazione di 1,36 miliardi di persone.
Ora le autorità hanno annunciato che dal 1° maggio la campagna vaccinale sarà estesa a tutta la popolazione maggiorenne.

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