[fun.news.634] I risultati di SEFITDIECI ’03

“Considerato lo sciopero dei treni, la partecipazione ai lavori di SEFITDIECI – il tradizionale Forum promosso dalla SEFIT, Servizi Funerari Italiani, la Federazione che associa gestori di servizi funebri e cimiteriali comunali – è stata anche quest’anno molto alta. E parlando con gli intervenuti, il centinaio di persone presenti si è sentito pienamente coinvolto nella serie di iniziative promosse dalla SEFIT.” Questo il giudizio a caldo espresso da Daniele Fogli, responsabile SEFIT. L’incontro si è sviluppato nella mattina sui temi della accessibilità di cimiteri, crematori e strutture funerarie in genere, con la illustrazione delle best practices da parte di rappresentanti dei Comuni di Firenze, Genova, Torino, Trieste, Venezia. La tavola rotonda, coordinata da Antonio Dieni, ha portato all’attenzione degli operatori cimiteriali la necessità di dialogare con le associazioni di disabili e di anziani per migliorare l’accessibilità dei cimiteri. Diverse le soluzioni prospettate, sia per l’abbattimento di barriere architettoniche, sia per ipovedenti, sia per garantire i frequentatori, spesso persone anziane, dal senso di insicurezza che li accompagna nelle visite ai cimiteri. “Occorre aprirsi alla società e dialogare con questa”, è il messaggio lanciato da Roberta De Carli nel corso dell’incontro. A tal fine, ma anche per rispettare l’art. 7 della L. 130/01, viene colta la giornata nazionale dei servizi pubblici locali, prevista il 10 maggio 2004, per aprire crematori e cimiteri alla cittadinanza, per illustrane percorsi artistici e criteri di funzionamento. Gli associati potranno reperire informazioni per partecipare alla campagna pubblicitaria direttamente sul sito www.diecimaggio.it Altra tematica di grande interesse, quella degli effetti della recente normativa antisismica sulle strutture cimiteriali. La profonda analisi, che determinerà consistenti riflessi per la progettazione delle nuove strutture cimiteriali, e in particolare per la redazione di piani regolatori cimiteriali, è stata illustrata da Salvatore Troia. Nel pomeriggio, 3 sono state le tematiche che hanno appassionato i presenti: 1) La possibilità di cremare, non dissenzienti i familiari, i resti mortali provenienti direttamente da estumulazione, come conseguenza della emanazione del DPR 254/03, cui è stata dedicata un’ampia disamina giuridica (presente sul sito) predisposta da Sereno Scolaro. 2) Il giudizio sulle due recenti leggi regionali lombarda e piemontese in materia di cremazione e altro, profondamente negativo. In particolare è intervenuto ai lavori il Presidente della FIC Luciano Scagliarini, che ha confermato il giudizio negativo dei cremazionisti italiani su questo modo di fare da parte delle regioni, che creano guasti al posto di risolvere i problemi. La posizione dei Comuni piemontesi di fronte alla uscita della legge lombarda determinerà la necessità di un coordinamento per intraprendere anche in questa regione le iniziative decise dall’ANUSCA nel recente convegno di Merano. Si rimanda al link nell’area informazioni del sito www.euroact.net per scaricare lo schema di lettera da inviare al Prefetto per chiedere istruzioni operative, in assenza delle quali l’ufficiale di stato civile non autorizza la dispersione o l’affido di ceneri. Comuni e gestori cimiteriali operanti in Piemonte si riuniranno a breve in ambito Confservizi Piemonte per omogeneizzare i comportamenti. Per informazioni è utile fare riferimento al Comune di Torino e in particolare ad Antonio Dieni, membro dell’esecutivo SEFIT. È inoltre allarmante come in Piemonte, se nessuno impugnerà il provvedimento, non si potrà più procedere a cremazione di resti mortali, immediatamente dopo la estumulazione, per effetto del testo appena approvato, che disattende i principi appena stabiliti in campo nazionale. Come se non bastasse in Piemonte tra meno di 2 settimane (ma in Lombardia è lo stesso e già da oggi) si rischia la paralisi delle cremazioni non effettuate con feretri di legno dolce non verniciato e il sistema sanitario dovrà immediatamente trovare una soluzione all’obbligo di procedere al prelievo di liquidi e organi e mantenerli per almeno 10 anni. Con l’intento di applicare la legge 130/01 il legislatore regionale ha infatti già reso operativa la norma sui prelievi da parte del medico necroscopo, anche se non è chiaro se debba essere applicata a tutti o solo a coloro che scelgono la cremazione. 3) Le innovazioni introdotte dalla riforma dei servizi pubblici locali, introdotta con l’art. 14 del DL 269/03, convertito in legge, con modificazioni, con L. 326/03. I servizi cimiteriali (compresa la illuminazione elettrica votiva e la cremazione), essendo servizi che presumibilmente possono collocarsi tra quelli a rilevanza economica, scontano l’applicazione delle norme specifiche e quindi l’affidamento solo a società di capitali. Cessa alla fine del 2006, la possibilità di gestire tali servizi con una forma per la quale non si sia fatto ricorso a procedure ad evidenza pubblica. Le relazioni presentate all’incontro sono presenti sul sito www.federgascaqua.it/sefit e anche all’interno di www.euroact.net

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