[fun.news.569] In Italia la mortalità nella prima quindicina d’agosto non ha avuto carattere di eccezionalità

Commentando la istituzione di un gruppo di lavoro in seno all’Istituto Superiore di Sanità che valuti se in Italia c’è stato un aumento di decessi di anziani e se questo può essere attribuito alle alte temperature, Fogli ha chiarito che dalle verifiche che è stato possibile effettuare dalla SEFIT – servizi funerari italiani – quella presentatasi nella prima quindicina di agosto non è stata emergenza, come invece è avvenuto in Francia. Secondo i dati di diversi comuni la mortalità presenta un andamento legato alla stagione, un po’ superiore alla media che generalmente si misura in agosto, ma niente di veramente eccezionale, salvo rari casi di picchi. Nella filiera dei servizi ante e post mortem, il sistema che ha mostrato maggiormente la corda sembra essere stata la struttura sanitaria, mentre hanno retto positivamente e senza particolare affanno gli uffici di stato civile, i trasporti funebri, i servizi cimiteriali. Chi si è trovato in difficoltà, nei giorni di picco di mortalità, ha riferito che il problema maggiore è stato nella scarsa capacità ricettiva dei depositi di osservazione e delle celle frigorifere (dimensionate in Italia in base alla norma di cui all’art. 15 del DPR 285/90, cioè almeno 1 ogni 20.000 abitanti). Altro elemento effettivamente rilevato è stato quello di alcuni Comuni che erano già carenti di spazi cimiteriali, per lo più per difficoltà ad espandere i cimiteri. Basterebbe che il Ministero della salute si decidesse a rendere operativa la possibilità di cremazione di resti mortali di salme inconsunte per poter avere un alleggerimento dell’attuale situazione di tensione “abitativa” dei cimiteri, specie nelle città del Nord e del Centro Italia. Sulla polemica tra Ministero della salute e alcuni grandi Comuni Fogli ricorda che un regolamento di polizia mortuaria nazionale già pronto, con la risposta ai problemi che attanagliano il settore, trasmesso dal Ministro Veronesi alla Conferenza Unificata per il prescritto parere, è stato ritirato dal Ministro Sirchia come uno dei suoi primi atti di Governo. E ora siamo in mezzo al guado, in attesa dell’approvazione di un PDL governativo appena trasmesso alla Camera e di un’attuazione regolamentare tutta da inventare, con ritardi incomprensibili per il comparto funerario e anche con possibilità di risposte inadeguate al momento di vere o false emergenze. Dovesse presentarsi una situazione di mortalità eccezionale (può succedere statisticamente più facilmente d’inverno), non occorre che sia il Ministro della salute a dire ai Comuni cosa fare: il Sindaco con ordinanza contingibile ed urgente, autorizza misure adeguate alla gravità della situazione, intervenendo su orari dei trasporti funebri, modalità di loro svolgimento, orari dei cimiteri e modalità di sepoltura.

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