[fun.news.333] Sull’inchiesta romana conseguente ai fatti del Verano si aprono nuovi filoni. Interviene anche la CGIL

L’inchiesta giudiziaria partita dalla distruzione delle tombe ebraiche al Verano sta allargandosi ai meccanismi per essere sepolti al cimitero. Gli investigatori starebbero per affrontare anche l’argomento delle arciconfraternite: un centinaio di sodalizi religiosi che, per tradizione secolare, dispongono di settori riservati. Per ottenere una sepoltura in queste zone “private” basta essere membro di una confraternita. Il sospetto (solo un’ipotesi investigativa che, ovviamente dovrà essere provata) è che qualcuno abbia pagato per accelerare l’iter e figurare nei ranghi di un sodalizio. Un altro settore su cui gli inquirenti vogliono vedere più chiaro è quello dell’utilizzo delle vecchie tombe, dove anche col meccanismo dell’autocertificazione verrebbero dichiarate false parentele per fruire degli spazi sepolcrali. Intanto scende in campo anche la Funzione Pubblica CGIL che, in una lettera al Sindaco Veltroni prende posizione ed evidenzia come l’attuale inchiesta sul cimitero e sui servizi funerari rischia di creare un clima di sospetto nei confronti dei lavoratori. Il sindacato evidenzia una serie di problematiche scottanti: gli organici falcidiati della polizia mortuaria, i servizi di trasporto funebre “fuori comune” appaltati a una ditta privata e il settore del controllo dei funerali che è stato, di fatto, abbandonato. “Se Ama spa e il comune sono convinti di trovarsi di fronte a fenomeni di mal costume e amoralità tra i lavoratori hanno il dovere di far intervenire la magistratura” sottolinea la CGIL “ma crediamo che nei servizi pubblici non possa prevalere la logica mercantile”.

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