La circolare ISTAT n. 30 del 13 ottobre 2010 illustrava i criteri che ciascun Comune e ciascuna Prefettura devono seguire per l’esecuzione delle rilevazioni demografiche e sanitarie riferite al 31 dicembre 2010, per quanto riguarda i modelli Istat P.2 e Istat P.3, e all’anno 2011 per quanto concerne tutti gli altri modelli. La circolare presentava gli aspetti salienti delle rilevazioni, in particolare: i modelli di rilevazione e le innovazioni rispetto all’anno precedente, i nominativi dei referenti per le varie indagini, l’organizzazione della raccolta dei dati, le modalità e i tempi di invio, le disposizioni per le Prefetture, le disposizioni in materia di segreto statistico e di protezione dei dati personali, nonché l’obbligatorietà della risposta. Chi volesse leggere la circolare clicchi su Leggi Circolare n. 30/2010.
Ricordiamo poi che l’Indagine sulle cause di morte è un’indagine totale che rileva informazioni di carattere sanitario e demosociali per tutti i decessi verificatisi in Italia (popolazione presente).
A partire dall’anno 2011 un’importante novità è stata introdotta nei modelli di rilevazione (schede di morte), i tradizionali modelli Istat D.4, D.5, D.4bis e D.5bis sono stati soppressi e sostituiti dai soli modelli Istat D4 “scheda di morte oltre il primo anno di vita” e Istat D4bis “scheda di morte nel primo anno di vita”
come i vecchi modelli di rilevazione anche i nuovi sono costituiti da una parte A per le notizie relative al decesso fornite dal medico curante o necroscopo, e da una parte B, a cura dell’Ufficiale di Stato Civile, per le informazioni di carattere demografico e sociale relative al deceduto. Si sottolinea che le informazioni richieste nella parte B, a cura dell’ufficiale di stato civile, sono rimaste sostanzialmente invariate rispetto ai modelli precedenti;
la novità più evidente è l’eliminazione della distinzione dei modelli per sesso. I nuovi modelli sono tutti stampati utilizzando il colore nero per le descrizioni delle informazioni richieste e utilizzando il colore arancione per gli spazi per la compilazione e l’informazione del sesso del deceduto deve essere ora specificata nella Parte A dei modelli dal medico e nella parte B, sulla base dei dati anagrafici, dall’ufficiale di stato civile;
le novità sostanziali riguardano la Parte A (a cura del medico) e hanno l’obiettivo di migliorare la qualità delle statistiche sulle cause di morte anche in risposta al nuovo Regolamento (Ce) N.1338/2008 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 Dicembre 2008, relativo alle Statistiche Comunitarie in materia di Sanità Pubblica e di Salute e Sicurezza sul luogo di Lavoro, e di facilitare la certificazione da parte del medico. Non si chiede più la distinzione tra causa naturale e causa violenta, sono stati unificati i quesiti per la descrizione della sequenza morbosa o lesioni o avvelenamenti che hanno condotto alla morte e, ai fini di una migliore qualità delle statistiche, nel caso di incidente da trasporto vengono chieste specificatamente determinate informazioni (il mezzo, il tipo di incidente, l’oggetto e/o il veicolo coinvolti e il ruolo della vittima).
Sulle schede di morte il medico che certifica il decesso deve quindi indicare la sequenza morbosa che ha condotto alla morte e gli eventuali altri stati morbosi rilevanti. La brochure sulla certificazione (edizione 2011) fornisce le istruzioni per i medici per una corretta compilazione dei modelli. Le informazioni di carattere demografico e sociale devono essere successivamente riportate dall’ufficiale di Stato civile del comune di decesso.
Le statistiche di mortalità per causa fanno riferimento alla "causa iniziale" di tale sequenza, ossia alla malattia o evento traumatico che, attraverso eventuali complicazioni o stati morbosi intermedi, ha condotto al decesso. Per la selezione della causa iniziale vengono seguite le regole fissate dalla Classificazione Statistica Internazionale delle Malattie e dei problemi sanitari correlati (ICD-10) e questo garantisce la possibilità di effettuare confronti nello spazio e nel tempo. Strumento indispensabile per la corretta applicazioni di tali regole sono le tavole di decisione di ACME (ed. 2009), sviluppate e aggiornate dall’NCHS (National Center for Health Statistics, USA), correntemente utilizzate dall’Istat per la codifica, manuale e automatica, della causa iniziale di morte.
I criteri e le disposizioni da seguire per l’esecuzione della rilevazione, le innovazioni rispetto all’anno precedente e una descrizione dei nuovi modelli sono contenute nella Circolare n. 30 del 13 ottobre 2010 e nel manuale “Istruzioni per i Comuni e le Prefetture (Manuale 2011)”.
I lettori possono vedere i nuovi stampati scaricandoli qui:
Modello D.4 – Modello D.4 bis – Brochure illustrativa sintetica
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