La Corte costituzionale, in data 12 gennaio 2011, ha giudicato ammissibili le seguenti richieste di referendum abrogativo:
– n. 149 Reg. Ref. (richiesta di referendum n. 1) “Modalità di affidamento e gestione dei servizi pubblici locali di rilevanza economica. Abrogazione”;
– n. 151 Reg. Ref. (richiesta di referendum n. 3) “Determinazione della tariffa del servizio idrico integrato in base all’adeguata remunerazione del capitale investito. Abrogazione parziale di norma”;
– n. 153 Reg. Ref. (richiesta di referendum n. 5) “Nuove centrali per la produzione di energia nucleare. Abrogazione parziale di norme”.
Le sentenze saranno depositate entro i termini previsti dalla legge.
Fatto salvo che la situazione politica generale non determini la necessità di elezioni per il rinnovo del Parlamento, diventa quindi possibile che i referendum siano svolti in contemporanea con le lezioni amministrative di maggio 2011.
E, laddove prevalesse la volontà dei promotori del referendum e vi fosse il quorum necessario, l’effetto per le norme sui servizi pubblici sarebbe il ritorno alla situazione precedente la emanazione dell’art. 23-bis del D.L. 112/2008 e smi, ma anche la conseguente caduta del regolamento Fitto.
Riparte quindi una situazione di incertezza per il mondo dei servizi pubblici locali.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
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