I cimiteri di Bruxelles dovranno prossimamente disporre di uno spazio per i feti nati morti ed i genitori dovranno essere informati in maniera più sistematica dei loro diritti sulla separazione dal loro bimbo morto nel corso della gravidanza.
Questo l’obiettivo della proposta di ordinanza avanzata da Walter Vandenbossche, che mira a rendere obbligatoria la creazione di campi riservati ai feti dalle 15 settimane di vita in poi. ed oltre. Nel testo viene inoltre contemplata la possibilità di obbligare gli ospedali a realizzare accordi di cooperazione con almeno un cimitero ed un crematorio riconosciuti (così da autorizzare solamente o l’inumazione o cremazione del feto).
Attualmente infatti, il feto nato morto che non ha raggiunto i sei mesi di vita non viene registrato ufficialmente e non deve essere obbligatoriamente inumato o cremato. Gli ospedali incinerano spesso i feti che non hanno raggiunto questo limite di età alla stregua di “rifiuti anatomici”.
Una circolare del Ministro dell’interno belga del 1991 invita il Comuni a destinare un campo del cimitero comunale per l’inumazione dei feti, ma si tratta di una richiesta non di un obbligo: a Bruxelles, solamente i comuni di Anderlecht ed Uccle l’hanno fatto.
In Belgio, la regione delle Fiandre ha preceduto le altre due adottando nel 2004 un decreto il cui contenuto è comparabile a quello della proposta d’ordinanza di Bruxelles (che dovrebbe essere adottate dal parlamento di Bruxelles entro il prossimo autunno).
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