Postcamera della morte

Il Gran Premio della Giuria di Cannes 2015 è stato assegnato alla grande rivelazione di questo Festival, Saul Fia (Il Figlio di Saul), opera prima dell’ungherese László Nemes, assistente del maestro Béla Tarr che, come il film vincitore, è la descrizione di un luogo che è letteralmente la post-camera  della morte.
Nel film di Nemes, l’unico girato in pellicola come ha sottolineato il giovane regista, un prigioniero ebreo ungherese appartenente al Sonderkommando è costretto a prender parte al piano di sterminio nazista.
Saul svolge il proprio servizio nei forni crematori quando, alla vista di un giovane cadavere che potrebbe essere suo figlio, decide di lottare con tutte le forze per dare degna sepoltura al ragazzo e per la libertá.

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