Iron Maiden

Il macabro strumento di tortura conosciuto come La Vergine di Ferro era un sarcofago alto circa sette piedi e si apriva come un armadio munito di due ante.

In Germania era chiamata Vergine di Norimberga, mentre il Inghilterra veniva nominata Iron Maiden. (ossia Vergine di Ferro)

I colpevoli (o presunti tali) dei delitti piu' gravi come l’eresia o la pratica di riti neo pagani, soprattutto nel buio periodo storico dell’inquisizione, venivano barbaramente scaraventati, dagli aguzzini, dentro a questo cofano, irto, al proprio interno, di punte, realizzate in ferro.

Queste sporgenze affilate, quando il pesante coperchio si chiudeva, provocavano profonde ferite da taglio, simili a devastanti pugnalate in almeno venti o trenta punti diversi, spesso in corrispondenza degli organi vitali.

Robusti aghi, poi, naveravano[1] lo stesso volto, devastandone irrimediabilmente i lineamenti, cosi' il malfattore, anche se fosse riuscito a sopravvivere alla crudele pena inflittagli, avrebbe riportato, per sempre, i segni indelebili delle sevizie subite, come atroce monito per tutta la societa'.

Alcuni modelli, tra i piu' sadici e raffinati, riuscivano a trafiggere, con millimetrica precisione, persino gli occhi, strappandoli i bulbi oculari dalle loro orbite.

Sotto la base della Donzela de Ferro si apriva una botola, in fondo alla quale il corpo del prigioniero trucidato, ormai ridotto in poltiglia sanguinolenta e gia' putrido, cadeva in un ruscello sotterraneo.

Quel corso d’acqua maleodorante serviva per smaltire i cadaveri che venivano lasciati in pasto ai pesci piu' famelici.

Lo scrittore Edmond Cazal ci ha lasciato una superba testimonianza letteraria su questa terribile macchina di morte:

“[…] Si tratta di una possente statua realizzata a grandezza naturale.

Le sue dimensioni sono leggermente al di sotto dell’altezza media (si considerino come riferimento le misure delle popolazioni europee nell’epoca tardo medioevale)

La Vergine di ferro era sistemata su un basso piedistallo, capace di estendersi verso l’alto oppure comprimersi verso il pavimento cosi' da permettere alla testa cava di quest’orrido simulacro di essere sempre collocata parallelamente al capo della sfortunata creatura umana che sarebbe stata accolta nel suo abbraccio puntuto e mortifero.

Tale macabra statua cosi' corazzata rappresentava una donna sobriamente velata da una veste con morbidi panneggi, mentre le braccia erano scoperte, nella loro peccaminosa nudita'.

Gli arti superiori erano articolati con un ingegnoso collegamento meccanico alle spalle, ai gomiti ed ai polsi.

Le mani presentavano dita divaricate, completate da acuminate falangi dalla forma d’uncino.

La loro posizione era ferma a mezz’aria, quasi la Vergine di Ferro fosse in agguato, come il piu' malvagio assassino per ghermire qualcosa o qualcuno.

La vittima, urlando di livido terrore, si inarcava nella vana speranza di sfuggire alla sua presa.

Lo spettacolo, agli occhi del boia, era raccapricciante ed insieme grandioso, certamente impareggiabile.

Imponenti candele fumose rischiarando con un sinistro riverbero la giovane donna condannata al supplizio della vergine di Ferro disegnavano di volta in volta, nella penombra ora la sua bocca deformata da cui uscivano urla lancinanti, ora il viso scomposto dalle convulsioni e rigato di lacrime, oppure gli occhi sbarrati ed immobili e vitrei come se fossero stati pietrificati.

Il seno destro era rorido di umori acquei, su quella dolce vittima splendida e greve, di tenera eta' ma gia' rigonfia per gli spasmi rifulgeva un delicato chiarore di morte.

Le contorsioni del suo corpo martoriato scuotevano con violenza le ciocche dei capelli ed il sangue sgorgava prima a gocce, poi a fiotti copiosi.

Bisogna rimarcare come dagli occhi di quella bara dall’immagine femminea uscissero molto lentamente altre aguzze punte di metallo.

Con minimi e flemmatici spostamenti le braccia squadrate e possenti della Iron Maiden serravano in una morsa micidiale le membra della loro malcapitata spasimante, come se si trattasse di una danza del male.

Un arto rimase leggermente sotto alla spalla sinistra della vittima, l’altro, invece, risalendo lungo il corpo della condannata trafisse con i suoi artigli il cranio attraverso il cuoio capelluto.

CURIOSITA’ MUSICALI

Il mitico gruppo metallaro degli Iron Maiden, chi non ricorda le macabre copertine dei loro album oppure le faraoniche scenografie dei loro concerti, trae il proprio sinistro nome proprio dallo strumento di tortura di cui stiamo parlando.

Nella memorabile copertina del singolo 'live' Hallowed be thy name' il cantante Bruce Dickinson e' trucidato con un forcone dal mostro Eddie, la famigerata mascotte del gruppo, che, per l'occasione, veste i panni del diavolo in persona.

Steve Harris,iI bassista e leader del gruppo, poco piu' che ventenne, rimase molto impressionato da un film intitolato 'The man in the iron mask', dove, in diverse scene, si vedeva in azione la terribile vergine di Norimberga, cosi', quando decise di fondare un nuovo complesso musicale di heavy metal, volle, appunto, di chiamare la propria rock band IRON MAIDEN.

[1] NOTA DELL’AUTORE: Non ho rinunciato ad un lessico raffinato nemmeno quando si parla di supplizi ed orrori, 'naverare' e' verbo molto antico, difficilmente conosciuto, significa proprio ferire con un’arma appuntita.

Written by:

Carlo Ballotta

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