Costa caro dichiarare il falso per cremare i resti mortali

Violazione di sepolcro, falso del privato in atto pubblico. Sono i reati per cui il giudice per le udienze preliminari Barbara Romano di Savona ha deciso di rinviare a giudizio e quindi processare una donna savonese di 48 anni (Giulia Scaramuzzino) responsabile di essersi presentata un giorno dello scorso mese di novembre 2006 in Comune a Savona per chiedere l’estumulazione (verifica delle condizioni) della salma della nonna deceduta oltre trent’anni prima e seppellita nel cimitero di Zinola. Poi dei resti trovati ha chiesto la cremazione.

Nel far questo la nipote ha mentito perché sostenuto di essere l’unica parente avente titolo a disporre di quelle spoglie mortali, mentre aveva altre cugine con lo stesso grado di parentela. E così facendo ha indotto in errore, e in un atto pubblico falso, i responsabili dell’ufficio stato civile del Comune che l’hanno incontrata e ascoltata. Perché la nipote volesse cremare i resti mortali inconsunti della nonna è stato poi chiarito: da poche ore alla donna era mancato anche il padre e c’era l’esigenza di trovargli uno spazio dove sistemarlo nel cimitero di Zinola. Un’esigenza umanamente comprensibile visto il momento di dolore e la difficoltà di trovare posto nei colombari zinolesi. Meno comprensibile la serie di bugie architettate di fronte agli uffici comunali e nei confronti degli altri parenti, e della nonna stessa, per decidere da sola come risolvere l’emergenza. La cosa non sarebbe probabilmente venuta alla luce se nelle ore tra fine novembre e i primi di dicembre le cugine non fossero intervenute per denunciare il fatto alla polizia.

Per la cronaca la cremazione è stata evitata per un soffio e la bara è tornata nel suo loculo. Per leggere il resto dell’articolo di dario Freccero, dal titolo “Tomba violata per cremare la nonna”, pubblicato su www.ilsecoloxix.it cronaca di Savona l’8 novembre 2007, basta cliccare qui

Written by:

@ Redazione

9.110 Posts

View All Posts
Follow Me :

4 thoughts on “Costa caro dichiarare il falso per cremare i resti mortali

  1. Rettifico: l’Art. citato del Decreto Legislativo 267/2000 è il 117.

    I cadaveri umani ai sensi del combinato disposto tra l’Art. 5 Codice Civile e gli Artt. 410 e 411 Codice Penale non sono res nullius, ossia cosa di nessuno, e gli atti di disposizione su di essi trovano il loro naturale limite nella Legge.

    Consiglio vivamente la lettura di questo link: https://www.funerali.org/blog/?p=772

    Sotto il profilo storico, in Italia almeno, la procedura aggravata per ottenere la cremazione non è un retaggio dell’epoca fascista, perchè il regime mussoliniano poco si occupò di polizia mortuaria, in quanto la materia così scabrosa poco si presta alla propaganda politica.

    La cremazione richiede un appesantimeto dell’iter amministrativo perchè è un processo irreversibile e produce la distruzione del cadavere, rendendo impossibile eventuali esami necroscopici sul defunto dopo il funerale.

  2. Qui si trascende nella filosofia.

    I morti non sono RES NULLIUS, ossia cosa dim nessuno, le loro spoglie per una catena di amorosi sensi appartengono pur sempre alla società.

    Le tariffe per la cremazione sono stabilite dal Decreto Ministeriale 1 uglio 2002 letto in combinazione con l’Art. 17 Regio Decreto 267/2000. Indicativamente, salvo bonus accordato dal comune, la cremazione di cadavere si aggira su oltre 600 Euro.

    La polizia mortuaria è costituita da permessi e divieti, come ogni ambito della vita sociale.

    La cremazione confligge pesantemente con il concetto della tradizionale sepoltura il terra o in loculo, ecco il motivo di un procedura così aggravata.

    La morte, dopo tutto, è un problema anche di diritto pubblico!

  3. sarei interessata alla cremazione,abito a pietra l.sv.ho letto che ci vuole la firma di un parente stretto e l’autorizzazione del sindaco, o comunale,, ma come è possibile,che una persona adulta e in piena facoltà,deve avere autorizzazione per questo mio desiderio? anche a un condannato a morte gli viene chiesto un ultimo desiderio! Non è meglio dare spazio a chi è in vita e, non appropriarsi di un posto inutile? Polvere eravamo e polvere diventeremo? Questa è pura dittatura! Mah, non viviamo in un paese democratico? Alla fine di tutti questi pensieri, vorrei anche sapere i costi di una cremazione, escludendo una funzione cattolica cristiana, ovviamente.grazie della vostra attrnzione.

  4. In via amministrativa la sanzione, per la violazione dell’Art. 2 comma 2 lettera c) della Legge Regionale Ligure 4 luglio 2007 N. 24, salvo diversa disposizione (ma la legge regionale non si è, ancora, dotata di un proprio sistema di diritto punitivo, forse da inserire nel regolamento attuativo di cui all’Art. 6 della stessa Legge) dovrebbe essere sempre quella residuale di cui all’Art. 358 Regio Decreto 1265/1934, al quale rinvia lo stesso Art. 107 del DPR 285/1990, fatte salve, naturalmente, le eventuali sanzioni previste dal regolamento comunale di polizia mortuaria.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.