Cina: Riforma funeraria contestata da popolazione di campagna. Corpi riesumati e cremazioni obbligatorie

In Cina la sepoltura dei morti è un’antica tradizione che considera le tombe come le residenze terrene delle anime dei defunti che continuano a vivere in un altro mondo. Tra i cinesi la cremazione è quindi rara, mentre l’inumazione è della massima importanza poiché, come ricorda un proverbio popolare, «le foglie che cadono tornano alle proprie radici».

Incuranti di ciò nell’agosto dello scorso anno le autorità della provincia sudorientale dello Jiangxi, presumibilmente per ridurre l’uso della terra per i cimiteri e le spese per i funerali, hanno varato una «riforma funeraria» volta a sostituire le inumazioni con la cremazione.

Applicando la riforma in alcune aree rurali i funzionari hanno fatto smantellare tombe e sequestrare migliaia di bare che le persone tenevano a casa per i loro funerali, una pratica piuttosto comune in preparazione alla propria morte e particolarmente diffusa tra i più anziani. Nel fare ciò alcuni corpi sepolti sono stati riesumati e cremati. Nonostante le proteste generalizzate da parte dell’opinione pubblica, la campagna per attuare la riforma va avanti in tutta la provincia.

Da marzo le amministrazioni a livello di contea nella giurisdizione della città di Jiujiang, nel nord dello Jiangxi, hanno iniziato a pianificare l’attuazione della riforma funeraria, disponendo la cremazione di tutti i defunti a partire dal 1° maggio. Alcune amministrazioni si sono prefissate di raggiungere il 100% di cremazioni entro la fine dell’anno.

Molti residenti di Jiujiang hanno avuto difficoltà ad accettare la cremazione a causa dell’importanza dell’antica tradizione popolare della sepoltura e anche perché non stata fatta una campagna informativa per spiegare come e perché la riforma venisse attuata. Ciò è stato particolarmente difficile per gli anziani che adesso vivono nella costante paura di non avere un aldilà. Alcuni che si stavano avvicinando alla fine della loro vita e non volevano essere cremati hanno preferito suicidarsi prima del 1° maggio nella disperata speranza di venire sepolti.

Il 18 marzo una ottantaseienne di un villaggio nella contea di Hukou, nella giurisdizione della città di Jiujiang, aveva saputo che il giorno seguente sarebbero venuti alcuni funzionari per sequestrare la bara che aveva acquistato per sé. La donna non è riuscita a chiudere occhio per tutta la notte e alle 4 del mattino si è recata a casa di suo figlio per dirgli che, a qualunque costo, non avrebbe dovuto consegnare la sua bara ai funzionari.
Il mattino seguente il figlio ha trovato il corpo senza vita della madre in una vicina piscina.
Secondo gli abitanti del villaggio, la donna teneva molto ad essere sepolta perciò la sua bara era molto importante per lei. Anche se era in buona salute, la donna ha deciso di porre prematuramente fine alla sua vita nella speranza di essere sepolta e non cremata.

Una tragedia simile ha avuto luogo nella contea di Pengze. Dopo aver appreso della riforma funeraria, una donna di 83 anni ha bevuto a stomaco vuoto un’intera bottiglia di baijiu (un liquore cinese con una gradazione alcolica di 52°). I familiari hanno trovato la donna in tempo e l’hanno portata in ospedale dove è stata rianimata, ma la sua milza era ormai irrimediabilmente compromessa.

La maggior parte dei pazienti nel reparto ospedaliero erano anziani e tutti dicevano di non accettare il pensiero di essere cremati, una fonte che si trovava in ospedale ha riferito a Bitter Winter che alcuni di loro erano stati ricoverati dopo aver tentato il suicidio.

La fonte ha raccontato: «Una coppia di anziani è stata protagonista di una tristissima vicenda. La donna ha ingerito della colla per legno e l’uomo del veleno per topi ed entrambi sono stati sottoposti a cure di emergenza in ospedale. C’erano anche altri tre anziani che avevano bevuto del veleno nel tentativo di suicidarsi. Le persone anziane stanno ora vivendo una situazione tragica. Il governo sta portando le persone alla morte».

Nonostante i molteplici casi di anziani che si suicidano per protesta, le autorità non desistono dall’applicare la riforma funeraria. Ciò ha indotto alcune persone a inumare in segreto i loro cari per evitarne la cremazione. Quando le amministrazioni locali vengono a conoscenza di casi del genere, gli agenti di polizia riesumano i feretri e i cadaveri vengono cremati. Queste azioni sono causa di un diffuso malcontento tra la popolazione.

Hu Guiwen, un anziano residente nel borgo di Quanfeng nella contea di Xiushui, amministrato dalla città di Jiujiang, è deceduto l’11 giugno e la sua famiglia lo ha segretamente sepolto la sera stessa.

Oltre 2mila persone si sono presentate spontaneamente al cimitero per proteggere la tomba di Hu. Il 13 giugno, quando gli abitanti del villaggio hanno scoperto che l’amministrazione stava pianificando di inviare oltre 400 agenti di polizia per tenerli a bada il loro numero è salito a quasi 10mila persone molte delle quali provenienti dai villaggi circostanti.

Gli abitanti del villaggio hanno organizzato una protesta spontanea per impedire all’amministrazione di aprire le tombe e prendere i cadaveri
Per esprimere il proprio malcontento nei confronti del governo locale i manifestanti hanno portato uno striscione con scritto «Oh, cielo! Qual è il crimine commesso dal defunto? Popolo dello Jiangxi svegliati e cerca giustizia per i morti!».
Il sindaco del borgo di Quanfeng ha minacciato di cremare ogni defunto fintanto che rimarrà in carica e ha detto ai manifestanti: «Non verranno risparmiati nemmeno i bambini di tre anni». Le sue parole hanno fatto infuriare la gente e quella sera migliaia di persone hanno fatto irruzione nella sede dell’amministrazione municipale distruggendo alcuni documenti trovati negli uffici.

Per evitare che la situazione degenerasse, alcuni funzionari hanno avviato un negoziato con i manifestanti, si sono scusati e hanno promesso di consentire le sepolture e di non riaprire le tombe o arrestare le persone.
Sembra però che costoro abbiano mentito e presto è arrivata un’unità della polizia speciale per arrestare i manifestanti. Un abitante del villaggio ha riferito a Bitter Winter che gli agenti dell’Ufficio per la sicurezza pubblica in borghese hanno iniziato ad arrestare le persone, a volte anche di notte. Alcuni residenti erano così spaventati che hanno deciso di andarsene o di nascondersi nelle case di parenti rincasando solo quando è tornata la calma.

Stando a quanto riferito da fonti governative in luglio sono stati arrestati i 30 abitanti del villaggio che secondo l’amministrazione locale e in base alle registrazioni di sorveglianza, erano i principali “fomentatori di disordini”.

Un residente indignato ha commentato: «Questi funzionari malvagi di fronte a te si scusano, ma in segreto fanno arrestare le persone. Quella del Partito Comunista è una dittatura spietata».

Negli stessi giorni, anche i residenti del villaggio di Beidong, nella giurisdizione del borgo di Bailing nella contea di Xiushui, hanno protestato per la riforma funeraria, ma sono stati violentemente repressi dalla polizia.
Fonte: BITTER WINTER

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