Cimiteri nei Balcani

Riportiamo la parte iniziale di un articolo, sulla geopolitica cimiteriale nei Balcani, per la cui lettura integrale si rimanda la link www.paginedidifesa.it

l governo della Bosnia-Erzegovina, dopo anni di trattative tra le sue diverse componenti, costituirà a breve un ente pubblico statale incaricato della individuazione dei luoghi di sepoltura dei resti delle vittime della guerra (Missing Persons Institute). Dalla fine della guerra, con finalità simili avevano operato nell’area post-jugoslava varie organizzazioni governative (prima fra tutte la Croce rossa internazionale) e non governative (di differenti dimensioni e impostazione) la cui attività era incentrata sulla ricerca dei dispersi, sulla determinazione dei luoghi di sepoltura e sulla identificazione delle salme ritrovate.

Unitamente ai comitati locali, espressione cioè di specifici assetti etnici, negli anni passati sono stati riesumati 18mila corpi, di cui solo quattromila identificati. Lo scorso anno nella sola Bosnia sono state individuate 22 fosse comuni e 168 salme isolate. La novità costituita da questo nuovo istituto consiste nell’occuparsi ora di tutti i dispersi, superando in tal modo le difficoltà di un’azione svolta in precedenza da vari soggetti che però, pur avendo una finalità, unica, risultava mal coordinata.

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