Covid e vaccini: un confronto fra l’andamento dei decessi in Italia e nel Regno Unito

Mentre nel Regno Unito quasi la metà della popolazione ha ricevuto almeno la prima dose di vaccino anti-Covid, con conseguente crollo del numero dei morti, in Italia la curva dei decessi resta drammaticamente alta e la campagna vaccinale prosegue rilento.
Decessi Regno Unito ItaliaIl confronto fra le curve rappresentanti le vittime, in Italia e in Gran Bretagna, evidenzia – una volta di più – quanto sia strategica ed importante una campagna vaccinale mirata e rapida.
Il 22 marzo il Regno Unito ha registrato il numero più basso di decessi dallo scorso ottobre, solo 17.
Il 23, invece, in Italia si è toccato un numero di morti – 551 – cifra che non si raggiungeva dal 19 gennaio scorso, ma determinata anche dal cronico ritardo di alcune regioni nella comunicvazione dei dati sui decessi nel week end, che gonfia i decessi del martedì e riduce conseguentemente i decessi del sabato domenica e spesso pure del lunedì.
Nell’ultima settimana, esaminata dal grafico, il numero di decessi per 100mila abitanti in Italia è quasi cinque volte quello registrato nel Regno Unito con 2.829 vittime in Italia, contro le 594 nel Regno Unito.
Il governo britannico inoltre – a differenza dell’Italia – ha optato per una vaccinazione, con somministrazione della prima dose al più alto numero possibile di cittadini, anche a costo di ritardarne la seconda.
E oggi il 42% della popolazione inglese ha ricevuto almeno una dose del vaccino, contro il 9% dell’Italia.
Nel numero di vaccini fatti per 100 abitanti, il Regno Unito è saldamente in testa con 44,6, una cifra che è più del triplo del 13,28 italiano, che resta – comunque – in linea con la media dei Paesi dell’Unione europea.

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