Responsabilità dell’ospedale per omessa vigilanza in un Servizio mortuario

Era il 17 novembre del 2014 quando all’obitorio dell’ospedale Cardarelli i familiari di Pietro Picciano, 74enne morto per cause naturali, scoprirono che l’indice della mano sinistra del defunto era stato amputato.
Le indagini non portarono a scoprire l’autore del gesto.
Qualche giorno fa il tribunale civile di Campobasso ha stabilito l’omessa vigilanza da parte dell’ospedale.
Il giudice ha condannato l’Asrem (l’azienda sanitaria proprietaria dell’ospedale) al risarcimento di 105mila in favore della famiglia come indennizzo morale per la violazione dei valori della pietas e del rispetto per i defunti.
Il giudice ha infatti sancito che “sussiste a carico dell’ospedale un obbligo di controllo e di vigilanza dei locali e soprattutto delle salme che ha in custodia.
Pertanto «accertata l’omissione di tali attività da parte della struttura ospedaliera e accertata l’esistenza del fatto storico e rappresentato dalla mutilazione della salma durante il suo deposito in obitorio, si può ritenere, in assenza di altri fattori alternativi, che tale omissione sia stata causa del danno, e che, per converso, la condotta doverosa dell’ospedale, se fosse stato tenuta, avrebbe impedito il verificarsi carsi dell’evento”.

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