Pesaro: solita storia. Accusati decina di persone tra personale infermieristico e impresari funebri

Parte del personale infermieristico con funzioni di necroforato dell’ospedale di Pesaro è accusato di peculato, concussione, truffa, abuso della professione per aver percepito denaro ad agenzie di pompe funebri e da cittadini per dei servizi, come la vestizione delle salme, che andavano versati invece all’amministrazione ospedaliera. Il personale ospedaliero prendeva da 80 a 100 euro per la vestizione delle salme, che moltiplicate pe ril numero di defunti giornaliero, faceva un abella sommetta (in nero). Inoltre gli inquirenti sospettano che da anni sia funzionante un meccanismo di segnalazione ad alcune pompe funebri locali di nominativi persone decedute e delle relative famiglie da contattare.Così era emerso in altre due precedenti inchieste della magistratura poi andate per lo più in prescrizione. Sarebbero almeno dieci le persone indagate (tra necrofori e titolari di pompe funebri), tutte sottoposte qualche giorno fa a perquisizione domiciliare da parte della guardia di finanza. E’ stato trovato materiale ritenuto importante ai fini dell’inchiesta per peculato e nel campo dell’evasione fiscale. Durante la perquisizione, ci sono state delle reazioni anche violente da parte di qualche titolare di pompe funebri tanto che verrà denunciato per resistenza e ingiurie a pubblico ufficiale. In un caso, un impresario del settore, vedendo arrivare la Finanza, ha dichiarato che non poteva aspettare la fine del loro lavoro perché impegnato in due funerali. Il problema è stato risolto incaricando altre imprese di svolgere il servizio funebre che avrebbe dovuto fare l’indagato. Grande attenzione alla propria clientela o un sistema per poter prendere il volo?

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