Palermo: sequestrate due imprese funebri riconducibili a boss della mafia

Il Gico della Guardia di Finanza e il reparto operativo dei carabinieri di Palermo hanno sequestrato due imprese del settore delle onoranze funebri, tre immobili ad uso commerciale, un’abitazione ed un’autovettura, per un valore complessivo di circa 2 milioni di euro, in esecuzione di un provvedimento emesso dalla sezione misure di prevenzione del Tribunale. Si tratta di imprese di pompe funebri di Palermo.
A fine luglio 2014, davanti all’imopresa funebre si fermò la processione della Madonna del Carmine, per osserquio – si dice – al boss di Porta Nuova, Alessandro D’Ambrogio.
Ufficialmente, la "Servizi Funebri D’Ambrogio" di via Ponticello 13 era intestata a due cognate del boss, Teresa Mangiaracina, la moglie di Iano D’Ambrogio, e a Cosima Fuschi, moglie di un altro fratello del capomafia, Gaetano.
Il boss è invece ufficialmente nullatenente. Anzi, nel 2003 ha dichiarato redditi da lavoro dipendente per 659 euro; l’anno successivo è sceso a166 euro. In realtà, dicono le indagini, sarebbe stato il vero proprietario dell’agenzia di pompe funebri, che non era soltanto un’azienda, ma un vero e proprio covo per summit e riunioni riservate fra i mafiosi più in vista di Palermo.

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