Pretura, Roma, 9 agosto 1986 [1]

Riferimenti: Dir. eccl. 1988, II,628.

Massima:
Pretura, Roma, 9 agosto 1986
Il “Tempio nazionale del perpetuo suffragio per i caduti in guerra” sito in Roma ed annesso alla chiesa parrocchiale dei “Sette Santi fondatori” è al pari di quest’ultima un edificio di culto a tutti gli effetti giuridici, con la conseguenza per cui il giudice statuale è carente di giurisdizione in ordine alla pretesa di colui il quale chiede la condanna dei responsabili della cripta ad esporre nella medesima una lapide (nella specie, del Grande Ammiraglio Karl Donitz), per la quale sarebbe stata accettata la commissione, non esposta per la sopravvenuta opposizione dell’autorità ecclesiastica.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. I, 30 gennaio 1986, n. 596

Testo completo:
Cassazione civile, Sez. I, 30 gennaio 1986, n. 596
La Corte Suprema di Cassazione, Sezione I Civile
Composta dagli ILL.mi Sigg. Magistrati:
Dott. Fernando SANTOSUOSSO Presidente
Alberto VIRGILIO Consigliere
Bruno IOFRIDA
Mario CORDA Rel.
Alfredo ROCCHI
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso proposto da
COSENTINO GIUSEPPE, elett. dom. in Roma presso la Cancelleria della Corte, rapp. e difeso dall’avv. E. Grasso come da mandato a margine del ricorso.
Ricorrente contro
FALLIMENTO DI COSTANZO TERESA E COSENTINO ANTONINO, in persona del curatore FRAGALE VITTORIO.… ... Leggi il resto

Cassazione penale, Sez. V, 6 luglio 1983

Riferimenti: Cass. pen. 1986, 258 (s.m.), Giust. pen. 1984, II,580 (s.m.);1985,II,144

Masssima:
Cassazione penale, Sez. V, 6 luglio 1983
L’atto di constatazione dell’avvenuto decesso e dell’identificazione delle relative cause, compilato dal medico necroscopo in adempimento del precetto fissato dall’art. 141 r.d. 9 luglio 1939 n. 1238 (ordinamento dello stato civile), è atto pubblico, poiché esso non ha una funzione meramente narrativa, ma dà vita ad una situazione giuridica caratterizzata dall’attestazione del pubblico ufficiale di aver compilato una precisa attività.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. Lav., 20 novembre 1981, n. 6154

Riferimenti: Riv. giur. lav. 1982, III,171.

Massima:
Cassazione civile, Sez. Lav., 20 novembre 1981, n. 6154
La previsione dell’art. 80 comma 3 r.d. 28 agosto 1924 n. 1422, per l’esecuzione del r.d. 30 dicembre 1923 n. 3184 sull’assicurazione obbligatoria contro l’invalidità e la vecchiaia, relativa alla irripetibilità, nel caso di riduzione della pensione per rettifica, oltre l’anno, di errori non dovuti a dolo dell’interessato, delle differenze versate e percepite in più rispetto all’effettivamente dovuto, si riferisce ai soli casi di annullamento o correzione di provvedimenti di assegnazione (o di riliquidazione) di pensione illegittimi sin dall’origine, e non anche alle ipotesi di cassazione dell’efficacia di provvedimenti legittimamente emessi, in conseguenza del successivo verificarsi di fatti estintivi o modificativi del diritto da essi riconosciuto; pertanto, esula da detta previsione e dà invece luogo ad una normale ipotesi di indebito oggettivo (art.… ... Leggi il resto

Pretura, Roma, 9 agosto 1986 [11]

Riferimenti: Dir. eccl. 1988, II, 628.

Massima:
Pretura, Roma, 9 agosto 1986
Il “Tempio nazionale del perpetuo suffragio per i caduti in guerra” sito in Roma ed annesso alla chiesa parrocchiale dei “Sette Santi fondatori” è al pari di quest’ultima un edificio di culto a tutti gli effetti giuridici, con la conseguenza per cui il giudice statuale è carente di giurisdizione in ordine alla pretesa di colui il quale chiede la condanna dei responsabili della cripta ad esporre nella medesima una lapide (nella specie, del Grande Ammiraglio Karl Donitz), per la quale sarebbe stata accettata la commissione, non esposta per la sopravvenuta opposizione dell’autorità ecclesiastica.… ... Leggi il resto

Cassazione penale, 7 ottobre 1964, n. 2576

Massima:
Cassazione penale, 7 ottobre 1964, n. 2576
L’art. 18 del R.D. 12 dicembre 1942, n. 1880, ne prescrivere che le rimesse dei carri funebri devono essere ubicate in località appartata, fuori dell’abitato, vieta di tenere simili rimesse entro il centro abitato, e la sua violazione – penalmente sanzionata ai sensi dell’art. 358 T.U. 27 luglio 1934, n. 1265 – configura un reato permanente; invero, col mantenere la rimessa di carri funebri in località ove la legge non consente che sia ubicata, l’agente pone in essere una attività che protrae, oltre il momento nel quale il reato si è perfezionato in tutti i suoi elementi costitutivi, la violazione della norma e dell’interesse che questa tutela, determinando così una persistenza nella consumazione dell’illecito.… ... Leggi il resto