TAR Campania, Salerno, Sez. II, 20 maggio 2011, n. 950

Norme correlate:
Art 51 Legge n. 142/1990
Art 68 Decreto Legislativo n. 29/1993
Art 33 Decreto Legislativo n. 80/1998
Art 6 Legge n. 127/1997

Massima:
TAR Campania, Salerno, Sez. II, 20 maggio 2011, n. 950
Il provvedimento di diniego di concessione di lotto cimiteriale per la costruzione di una cappella gentilizia è di competenza del dirigente e non del Sindaco: «Pregiudiziale ed assorbente si rivela la prima censura con la quale parte ricorrente lamenta l incompetenza dell organo sindacale in ordine all adozione dell atto impugnato di esclusiva competenza dei funzionari dell ente locale. La censura coglie nel segno. A decorrere dall entrata in vigore della (ormai abrogata) legge 8 giugno 1990 n. 142, meglio conosciuta come legge di riforma delle autonomie locali, il legislatore si è indirizzato verso una netta separazione tra le attività di programmazione e controllo (affidate agli organi elettivi) e la gestione (affidata ai burocrati). Ed infatti, con l art. 51 della citata legge fu statuito che spetta ai dirigenti la direzione degli uffici e dei servizi secondo i criteri e le norme dettati dagli statuti e dai regolamenti che si uniformano al principio per cui i poteri di indirizzo e di controllo spettano agli organi elettivi mentre la gestione amministrativa è attribuita ai dirigenti . Detto principio venne ripreso e riaffermato da tutta la normativa successiva ed esteso a tutte le pubbliche amministrazioni (D. Lgs n. 29/93 e D. lgs n. 80/98).Per gli enti locali il principio risulta ripreso dall art. 6 l. 127/97, dall art. 2 l. n. 191/98, nonché dall art. 107 del t.u.e.l. n. 267/2000, a mente delle cui previsioni, spettano ai dirigenti tutti gli atti di gestione e segnatamente, tra l altro, giusta indicazione emergente dalla lettera f); i provvedimenti di autorizzazione, concessione o analoghi, il cui rilascio presupponga accertamenti e valutazioni, anche di natura discrezionale & .Trasponendo le menzionate indicazioni al caso in esame, ne deriva che l atto impugnato, recante diniego di concessione in uso di un bene del demanio comunale, si configura quale atto gestionale di tipica competenza dei burocrati dell ente locale e non del Sindaco, per cui va annullato con ogni conseguenza di legge.»

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