Quesito pubblicato su ISF1998/3-b

Questa Amministrazione Comunale sta eseguendo dei lavori di sistemazione interna in uso dei Cimiteri di questo Comune. Tali lavori consistono nella sistemazione dei viali interni al Cimitero stesso, per la cui esecuzione si rende necessaria l’estumulazione di alcune salme che si trovano in tombe terragne costruite si presume, agli inizi di questo secolo e che sono situate sugli stessi viali. Purtroppo però alcuni parenti di defunti sepolti in una di queste tombe si oppongono alla estumulazione delle salme, impedendo di fatto i lavori di sistemazione del Cimitero. Si fa presente che per detta tomba non risulta agli atti di questo Comune che sia stata rilasciata alcune concessione né gli interessati stessi sono in grado di produrla e che l’ultima salma è stata tumulata nel 1960. Nel regolamento di Polizia Mortuaria di questo Comune è inserito un articolo che prevede: “… Qualora il Comune abbia la necessità di ampliare un Cimitero o di ristrutturarlo internamente, potrà revocare la concessione di loculi o di tombe di famiglia. In questo caso il Comune dovrà provvedere, a proprie spese, a sistemare le salme ivi tumulate in loculi od ossari da dare in concessione a titolo gratuito ai parenti dei defunti, per almeno trenta anni.” Si chiede pertanto se il Sindaco, attenendosi a detto articolo, agisce correttamente emettendo una ordinanza di estumulazione ordinaria delle salme e dei resti mortali tumulati in detta tomba, provvedendo alla loro sistemazione in loculi od ossari di proprietà del Comune come previsto dal citato articolo. Si chiede inoltre se i parenti dei defunti tumulati in detta tomba, che come già detto risulta priva di concessione, possono vantare diritti di sorta.

Risposta:
Laddove la concessione della tomba terragna fosse rinvenibile da parte del Comune, quest’ultimo, legittimamente, può avviare, per i motivi da Voi segnalati, la procedura per la revoca della concessione stessa, seguendo le procedure previste dal regolamento. A nulla rileva l’opposizione del concessionario, che vanta un diritto affievolito nei confronti del Comune (TAR Campania Sez. III, 15/01/87 n.14, C.S. Sez. V 01/06/1949 n.458, C.S. Sez. V 16/12/50 n. 1289). Nel caso da Voi illustrato sembra ci si trovi in una situazione di tomba che risulta priva degli atti che legittimano la concessione. Poiché il cimitero è area demaniale (art.824 C.C.), in esso non possono essere vantati diritti per usucapione. Pertanto la tomba in questione, laddove gli interessati non riescano a provare il titolo da loro vantato, è anch’essa bene demaniale. Si consiglia di notificare agli interessati tale circostanza, dando un congruo termine per la estumulazione delle salme e la collocazione in altra tomba e che, decorso inutilmente detto termine si procederà d’ufficio con la estumulazione delle salme e, ove necessario (altrimenti con raccolta di resti ossei destinati all’ossario comune), successiva inumazione in campo comune. Laddove nel corso della procedura gli interessati fossero in grado di provare la concessione, l’Amministrazione comunale avvia le procedure per la revoca della concessione.

Norme correlate:
Art capo18 di Decreto Presidente Repubblica n. 285 del 90
Art 824 di Regio

Riferimenti:

Parole chiave:
CONCESSIONE-contratto,CONCESSIONE-rapporto con il concessionario,CONCESSIONE-revoca


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