Domanda
Alcune aziende producono loculi prefabbricati leggeri che consentono di sfruttare reliquati di terreno e "nicchie" interne a strutture già esistenti.
I loculi proposti sembrano rispondere ai requisiti richiesti dall'art. 76 del D.P.R. 285/90 (come precisato dalla successiva Circ. Min. Sanità 24/93).
Ciò per quanto riguarda dimensioni, impermeabilità duratura ai liquidi ed ai gas, sistema di chiusura e quant'altro.
Non è chiaro se la struttura risponde "ai requisiti per la resistenza delle strutture edilizie, con riferimento alle disposizioni per la realizzazione delle costruzioni in zona sismica".
Le norme tecniche per le costruzioni, in zona sismica, ammettono come materiali: il calcestruzzo armato e precompresso, l'acciaio, il legno (entro certi limiti).
Sembrerebbe, pertanto, che la tipologia di prefabbricazione proposta (con pannelli autoportanti e con struttura in alluminio) risulti esclusa.
Le aziende non fanno cenno a "deroghe" o autorizzazioni del Ministero dei LL.PP., come nel caso della prefabbricazione in C.A.V..
Il manufatto deve rispondere "ai requisiti per la resistenza delle strutture edilizie, con particolare riferimento alle disposizioni per la realizzazione delle costruzioni in zona sismica".
Ciò ha carattere meramente formale, dovendo rispondere solo a considerazioni igienico-sanitarie, o deve essere anche sostanziale?
Risposta
Le norme cimiteriali non derogano dai requisiti previsti per la resistenza delle strutture edilizie in zona sismica.Pertanto, la motivazione della norma (introdotta dopo il terremoto che colpì l'Irpinia) è di varia natura.
La principale è garantire in una struttura, aperta al pubblico - in caso di terremoto in orario di apertura - le vie di fuga (e le necessarie distanze tra edifici in base all'altezza degli stessi).
Inoltre, che si determini il minimo danno per la possibilità di crollo di porticati, dove i dolenti passano per visitare i propri cari.
Infine, per evitare situazioni di scivolamento verso valle di bare e di loculi, in costruzioni di manufatti a ridosso di muro di cinta, con affaccio in pendio.
Queste sono le principali motivazioni della norma.
Essa richiede rispondenza delle strutture alla norma non solo per il calcolo strutturale, ma anche e soprattutto per la distanza tra edifici.
Quindi i reliquati dovrebbero essere in posizione tale da consentire il rispetto della norma.
- del: 2010 su: Cimitero per: Italia Tag: Criteri costruttivi e gestionali | Quesiti in: ISF2010/3-e Norma: D.P.R. 285/1990