Avvio resti mortali a cremazione

Domanda

In un cimitero di Comune veneto è programmata l’esumazione ordinaria di campo comune di quaranta salme decedute fra il 1982 e il 1989.
Data la conformazione del terreno, vi è un’alta probabilità di trovare tali salme non del tutto scheletrizzate.
Il Comune vorrebbe avviare i resti mortali a cremazione e chiede di sapere:
- se per farlo è sufficiente una ordinanza del Sindaco;
- in che maniera deve essere acquisito il consenso dei familiari; - se può essere valido il criterio del silenzio-assenso, se previsto nell’ordinanza.

Risposta

Non esiste in Veneto una normativa specifica.
Per cui vale la norma regolamentare comunale o meglio l’ordinanza che regola esumazioni ed estumulazioni.. In caso sia presente, è da integrare, altrimenti è da emettere.
È quindi con l’ordinanza che si prevede risposta a tutte queste cose.
Non è legittimo emanare ordinanza contingibile ed urgente che obblighi alla cremazione dei resti mortali inconsunti.
Soprattutto in assenza di pericoli di non essere in grado di dare sepoltura con inumazione in campo comune.
In genere si procede cercando di acquisire il consenso di tutti i familiari, laddove vi sia la richiesta di conservazione.
Al contrario, si cerca di essere snelli laddove vi sia disinteresse.
In caso di interesse si possono recuperare i costi.
Se vi è disinteresse, in genere i costi sono posti a carico del Comune.
Inoltre, se vi è un cimitero dove inumare i resti mortali può essere utile l’addizione di sostanze biodegradanti.
Esse permettono di ridurre fino a 2 anni i tempi ordinari di reinumazione di 5 anni.