Si riporta di seguito una nota della Fe.Na.Salc Cisal a firma del responsabile Francesco Pantaleo, sulla privatizzazione dei servizi cimiteriali di Viterbo:
“Non possiamo accettare la latitanza del Comune su tutti i recenti sviluppi in merito alla “gara” di appalto dei servizi cimiteriali, sarebbe appropriata più chiarezza. Tutto quello che in passato sembrava una strana macchinazione, alla luce odierna sembra avere risvolti degni di ogni censura, perfino perseguibili; a quanto pare oltre ai servizi cimiteriali il Comune attraverso la partecipata sembra voglia vendersi anche la testa degli addetti, e preso dalle delibere dei saldi, ci ha aggiunto anch’essi; pertanto non solo i cittadini di Viterbo si vedranno sfilare l’offerta di un servizio che con tutto ciò che se ne dica parlandone male, ha mantenuto dei costi moderati portando introito, ma dovranno anche farsi carico dei sicuri contenziosi che si avvieranno e che ricadranno sui costi della baracca comunale.
Le risposte date ai quesiti delle aziende che sono “interessate” alla gara a firma del dott. Menghini lo confermano, la risposta al quesito n.9 pubblicato sul sito del Comune offre tutte le risposte: l’azienda che vincerà la gara se da un lato potrà imporre la propria “autonomia imprenditoriale” (si vedrà nelle giuste sedi in che misura) dall’altra rimanda all’appaltatore, cioè al Comune, le nuove liti che si avvieranno, tenuto conto che il Comune è il garante dell’appalto e anche degli operai, troviamo che se da un lato la subentrante potrebbe avere carta bianca sul materiale umano considerato da rottamare, dall’altro il Comune dovrà farsene carico con la propria cassa. Oppure dobbiamo pensare che esiste un altro contratto di appalto?
Ci preme ricordare all’amministrazione comunale che al di là delle capacità della liquidatrice designata, non solo c’è il rischio reale di vari contenziosi in merito alle limitazioni fisiche che hanno maturato durante il servizio i dipendenti, ma anche il nodo irrisolto del pagamento delle liquidazioni che a qualcuno è venuto in mente di vendere insieme al servizio! Ci pare chiaro che anche queste sono problematiche da chiarire e ci vorrà qualcosa di più del parere di una consulenza.
Ultimo e non per ordine di importanza, l’inquadramento nell’ambito di un contratto di lavoro per i dipendenti da presa in giro, salario da fame compreso: nodo quest’ultimo, al quale l’ufficio preposto alla sorveglianza prima o poi sarà costretto a dare una risposta e saranno ulteriori problemi azienda nuova o vecchia che sia.
Nessuno pensi di proporre pietre tombali su questo, altrove è successo, l’esperienza consiglierà agli addetti di rimanere svegli. Rimane la caparbietà del Comune nel voler procedere nella svendita di un servizio che procura utili contro tutto e tutti, una vendita che la stessa cittadinanza non giustifica e non vuole, una cittadinanza che poi dovrebbe essere la stessa che ha dato il mandato di amministrare agli amministratori, altro che rispetto della volontà degli elettori. Motivo per cui annunciamo che, snellite le eventuali procedure, concorderemo e sosterremo con gli operai un presidio permanente con volantinaggio negli orari di apertura dei cimiteri interessati, invitando quanti vorranno affiancarsi agli operai: la cittadinanza ha il diritto di conoscere tutti i risvolti della vicenda”.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.