[fun.news.1010] Se arriva la pandemia, in Italia si stima un aumento di 150.000 morti per tale motivo

Se il virus H5N1, quello dell’influenza aviaria, iniziasse ad essere trasmesso da uomo a uomo provocherebbe in Italia 16 milioni di contagi, 2 milioni di ricoveri, 150.000 morti. Sono le stime degli esperti riuniti in questi giorni a Malta per la seconda conferenza europea sull’influenza. Secondo la Società italiana di medicina generale nel nostro paese abbiamo carenza di farmaci antivirali, indispensabili in attesa che venga prodotto un vaccino. Secondo la Società abbiamo a disposizione 154.500 confezioni, sufficienti solo per lo 0,3% della popolazione, mentre altri paesi, come la Gran Bretagna, avrebbero già una copertura del 25%. Dal ministero della salute fanno sapere che venerdì è in programma l’approvazione al consiglio dei ministri di un decreto per l’approvvigionamento dei farmaci. Scienziati europei e rappresentanti dei governi hanno chiesto all’UE di creare una task force per prepararsi a una possibile pandemia di influenza. “Non agire ora… ci lascerà scoperti nel caso dello scoppio di una pandemia che potrebbe causare morti che potrebbero essere evitate”, ha detto il dottor Albert Osterhaus, virologo di fama, al termine di una conferenza su questo tema in corso da quattro giorni a Malta. Una task force potrebbe coordinare piani nazionali, seguire la malattia e la ricerca, preparare vaccini e farmaci anti-virali, fare da tramite tra le autorità e le case farmaceutiche, ha spiegato Osterhaus, presidente dello European scientific working group e professore all’Erasmus Medical Center in Olanda. Funzionari sanitari ritengono probabile il verificarsi di una pandemia di influenza. Si teme infatti che il virus H5N1 della febbre aviaria – diffusosi in Asia – possa mutare in un virus letale sul genere di quello che causò la Spagnola, la pandemia che nel 1918-19 uccise tra i 20 e i 40 milioni di persone nel mondo.

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