Scandalo di Massa: interrogatori di garanzia

Il 18 agosto 2008 si sono svolti gli interrogatori di garanzia nei confronti di alcuni dei 13 arrestati nell’ambito dell’inchiesta sulle false cremazioni nel cimitero di Mirteto, frazione di Massa. L’ex tenente colonnello dei carabinieri Augusto Calzetta, in carcere a Chiavari con l’accusa di favoreggiamento, ha negato ogni addebito. Il gip per il momento non ha deciso se confermare le misure di custodia cautelare. Stessa posizione di Calzetta e’ stata tenuta da Renzo Fialdini, dipendente del Comune di Massa, arrestato in quanto ex addetto all’ufficio cimiteri. Nel carcere di Massa e’ stato interrogato Enrico Paladini, titolare di una impresa di pompe funebri a Querceta (Lucca), che si trova ai domiciliari. E’ stato ascoltato anche un operaio della Euroservizi, la societa’ privata che gestisce l’impianto di cremazione, che, da quanto emerso, avrebbe confermato le accuse.

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0 thoughts on “Scandalo di Massa: interrogatori di garanzia

  1. Mi chiamo Antonello, sono di Napoli e lo scorso 5 settembre ho perso la mamma all’eta’ di 62 anni. Non so come ma decidemmo di cremarla. La notizia di questo scandalo mi ha lasciato un vuoto peggiore di quanto in realta’ non lo sia gia’.
    Durante la cremazione mi ero interstardito nel voler assistere a tutti i costi al processo di cremazione, arrivando a litigare con l’operatoredel forno.La cosa mi aveva insospettito tantissimo. Come e’ possibile sapere i nomi di tutte le aziende coinvolte nello scandalo? La cremazione e’ avvenuto in un impianto di un piccolo comune di Salerno. Dalle ceneri e’ possibile capire se sono di natura UMANA O COSA ALTRO?
    Grazie

  2. sono la figlia di una defunta cremata nell’Ottobre del 2005,ho saputo delle vicende e sono molto addolorata in quanto facciamo molto per rispettare le volonta dei nostri cari e a questo punto non so se le ceneri che mi sono state date sono della mia cara mamma.Ho sentito parlare di un certo legale che si interessa a questo caso.

    Distinti Saluti

  3. Buongiorno a voi,
    si condivido quello che dice Daniele in merito ai fatti accaduti per opera della Euroservice. Ormai come in ogni settore queste aziende/cooperative appaiono delle grandi organizzazioni agli occhi delle persone , per il fine ultimo di poter risparmiare cambiano storia , cambiano diciamo quel che è stato la persona di fiducia nei momenti di dolore. Purtroppo poi si trovano ad avere a che fare con dei farabutti che speculano , rubano e quanto altro per rompere il mercato.
    Gli altri che rimangono sono costretti a tirare come si dice la ” cinghia ” e allargare nuovi orizzonti di mercato altrimenti non riescono a coprire le spese.
    Speriamo che l’ organizzazione del settore cambi per agevolare tutti , ma non se sono convinto….

  4. Convengo con Lei sul giudizio.
    Tra l’altro, sembra emergere una diffusa situazione di violazioni in vari altri posti dove operava – nei cimiteri – la Euroservizi (Fidenza, Piacenza, ecc.). Circa il suo sospetto, posso confermarLe che da notizie di stampa è emerso che venivano vendute delle maniglie recuperate dalle bare (non si sa se anche il crocefisso).
    Vi è quindi anche questo risvolto che sarebbe bene approfondire, visto che non si può escludere a priori che possa essere stata riciclata qualche bara.
    La situazione non è però facile da accertare e soprattutto, sono oggetti non facilmente occultabili nei trasferimenti.
    Comunque la magistratura sta svolgendo indagini estremamente accurate e se emergeranno anche questi addebiti lo sapremo.
    Sono stati commessi reati pesanti, offeso il sentimento delle persone, arrecato un danno gravissimo ai familiari coinvolti, all’immagine dell’Amministrazione comunale, all’idea stessa della cremazione in un territorio dove la storia della cremazione ha proprie radici, e questo per un pugno di denari.
    Non mi stancherò mai di ripetere che nei servizi cimiteriali e in particolare nella cremazione occorrono scelte che prescindono dalle sole valutazioni economiche, dalla ditta che offre di meno. Anzi, la delicatezza di questi servizi è tale da mantenerli nell’alveo della gestione pubblica, talvolta forse poco efficiente, ma che a simili bassezze non è mai arrivata.
    Aggiungo che sarebbe utile che i Comuni dove è in funzione un impianto di cremazione effettuino periodicamente controlli a sorpresa.
    I cittadini devono essere messi nella condizione di avere la certezza che i comportamenti previsti daleggi e regolamenti, o anche da carte dei servizi, siano quelli effettivamente praticati.

  5. Son un cittadino Massese, la vicenda delle false cremazioni ha inevitabilmente colpito emotivamente ogni persona residente a Massa. Riesce veramente difficile comprendere come, in nome di un guadagno extra, queste “PERSONE”siano riuscite a perdere una delle poche cose che ci differenziano dagli animali: il rispetto dei morti. Gli organi d’informazione parlano di centinaia di cadaveri a questo punto mi son fatto una domanda che vi giro: centinaia di salme significa centinaia di feretri non cremati…è possibile che esista anche mercato di casse reciclate più volte?
    Spero che la magistratura riesca a far luce fino in fondo a questa vicenda e che tutti coloro implicati paghino di fronte alla giustizia ed alla coscienza umana

  6. Riportiamo per dovere di cronaca una parte dell’articolo a firma Jacopo Della Porta dal titolo “Indagini sulle false cremazioni,
    sequestrati sacchi di ossa a Fidenza”, pubblicato su http://www.parmaok.it del 27 agosto 2007:
    I carabinieri del Nas di Livorno e della compagnia di Massa lunedì hanno recuperato negli uffici del cimitero di Fidenza due urne cinerarie aperte e due sacchi pieni di ossa. Un analogo blitz è avvenuto anche nel cimitero di Segrate. Sono in corso indagini per verificare se si tratti di resti non consegnati ai parenti dei defunti: al momento non vengono avanzate ipotesi ufficiali da parte degli inquirenti.

    A Fidenza, come riferito nei giorni scorsi, operava il 45enne Ernesto Ceccarelli, responsabile, anche per i cimiteri di Piacenza, della ditta Euroservizi di Massa, al centro dello scandalo della truffa del caro estinto.

    Ceccarelli è una delle 13 persone arrestate con l’accusa di distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere. Per gli inquirenti il gruppo eseguiva cremazioni multiple e non restituiva ai familiari le ceneri dei loro parenti. La truffa era finalizzata a rendere più rapide, e dunque più economiche, le operazioni di cremazione e a mantenenere sempre a pieno regime i forni.

    Le indagini dei carabinieri toscani non sono concluse e proseguono anche per scoprire dove siano finiti i resti non cremati. Nel forno di Mirteto di Massa sono stati scoperti molti sacchi con i resti dei defunti.

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