Per il secondo forno crematorio di Palermo si attende un pronunciamento dell’ANAC sulla procedura

Per decidere la modalità di gara d’appalto per il secondo forno crematorio da attivare al cimitero di Santa Maria dei Rotoli l’amministrazione comunale attende la pronuncia dell’Anac, l’Autorità nazionale anticorruzione.
La notizia è emersa durante una seduta di qualche giorno or sono del Consiglio comunale di Palermo, nel corso della quale è intervenuto il vicesindaco Emilio Arcuri, che ha la delega ai Lavori pubblici.
Per appaltare i lavori di realizzazione del secondo forno crematorio del cimitero, come ha ricordato Arcuri durante il suo intervento a Sala delle Lapidi, l’amministrazione aveva deciso di accendere un mutuo.
L’area Pianificazione del Comune aveva, dunque, previsto una gara d’appalto integrato, circostanza che, in virtù dell’approvazione del nuovo Codice degli appalti, ha creato qualche problema:
«il nuovo Codice degli appalti – ha spiegato il vicesindaco – sembrava escludere tassativamente il ricorso all’appalto integrato, ma la giurisprudenza ha lasciato intravedere, nelle pieghe dell’interpretazione, che potrebbe esserci qualche possibilità per andare avanti con questa procedura. Siamo in attesa della pronuncia dell’Anac, che dovrebbe arrivare tra qualche settimana con una circolare».
L’amministrazione ha comunque previsto come agire in entrambi i casi, sia nell’eventualità che la procedura dell’appalto integrato venga accettata (e in questo caso si proseguirà in questo modo), sia in caso contrario:
«Se si verificherà questa seconda ipotesi – ha detto il vicesindaco – puntiamo a spacchettare in due l’appalto, che per una parte riguarderà la fornitura di beni e servizi per la realizzazione delle opere e per altra l’impianto tecnologico, che costa di più. Una prima porzione si riferirà alla realizzazione dell’involucro del forno, quello in cemento per intenderci, la seconda per la realizzazione vera e propria dell’impianto tecnologico. il nuovo codice degli appalti – ha specificato Arcuri – non ha previsto una norma transitoria che permettese di portare a termine alcune opere».

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