Intimidazione ai servizi cimiteriali del Comune di Torino

A Torino un gruppo di almeno 3 persone ha dato fuoco a quindici macchinari dellAFC spa (la municipalizzata al 100% del Comune di Torino) e a una palazzina del cimitero monumentale.
Vi sono danni per almeno 3 milioni di euro e grossi problemi operativi, per la distruzione dei mezzi operativi del settore.
Dopo le inchieste sulle tangenti agli infermieri da parte delle imprese funebri e la vicenda delle esumazioni del 2004, torna ancora alla ribalta il settore funerario di Torino.
La scelta della Città di Torino di abbandonare la strada degli appalti per quella del servizio municipalizzato era dettata dalla necessità di garantire trasparenza e avere un maggior controllo del servizio per migliorare la qualità.
Nel passaggio dalla mano privata a quella pubblica, qualche dipendente ha lasciato il lavoro.
Alcuni per scelta propria, altri per decisione dellazienda.
Può essere anche questa una chiave di lettura dellattentato intimidatorio, ma può anche essere la scelta di favorire la massima trasparenza nel settore funebre, che è fortemente voluta anche da AFC.
Gli incendiari sapevano come muoversi, conoscevano il luogo e le abitudini dei dipendenti della Afc.
Hanno scelto quali macchinari distruggere: quattro tra escavatori e pale meccaniche, due camion, tre furgoni per il trasporto di bare e squadre di lavoratori, cinque furgoni elettrici.
Immediate le reazioni sindacali, a difesa dei lavoratori, che erano stati recentemente stabilizzati, con assunzioni a tempo indeterminato, e degli amministratori della città, di riconferma della volontàdi trasparenza e gestione pubblica, mai come in questo momento necessaria.

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One thought on “Intimidazione ai servizi cimiteriali del Comune di Torino

  1. «Questo è un attacco alla scelta del Comune di internalizzare il servizio. Un attacco che proviene dallesterno».
    I sindacati non hanno dubbi sul movente dellattentato incendiario che laltra notte ha colpito mezzi meccanici ed edifici al Cimitero Monumentale. Unazione da mettere in diretta relazione con la scelta della Città di Torino di estromettere la vecchia cooperativa che gestiva i servizi cimiteriali sostituendola con la Afc, partecipata dal Comune al 100%, a seguito dei vari scandali che avevano colpito la gestione precedente.Ieri pomeriggio i sindacati hanno tenuto un incontro con i lavoratori e alla fine le sigle coinvolte (Cgil-Fp, Flai-Cgil, Fp-Cisl e Fai-Cisl) sono uscite con un comunicato congiunto nel quale si esprime «sdegno e condanna per i gravissimi fatti accaduti» che penalizzano innanzitutto i cittadini pesando sul bilancio comunale, sui dipendenti e sui fruitori. «Tutto questo – scrivono i sindacati – accade in un settore già toccato in passato da fenomeni criminosi e clamorosi disservizi».
    Solidarietà alla Afc e al Comune, dunque, con la richiesta ai lavoratori, allazienda e alle forze dellordine «di esercitare il massimo della vigilanza per impedire che si ripetano episodi del genere».
    Proprio nellottica solidaristica, i sindacati non si sono opposti al provvedimento durgenza della Afc con il quale la maggior parte dei lavoratori del Cimitero Monumentale sarà spostato al Cimitero Parco (al Monumentale resteranno solo in 25 solo per garantire i servizi di base).
    Una scelta dettata anche dalla logistica. Il fuoco ha infatti danneggiato in modo serio alcune strutture come la mensa e gli spogliatoi dei dipendenti. «Allinizio ci si arrangerà con container e prefabbricati – spiega Dante Aietti della Cgil-Fp – ma ci vorranno almeno 18 mesi perché gli edifici vengano ricostruiti e si superi dunque questa fase provvisoria».
    Il danno, però, non è solo economico. Tutti capiscono che lattentato è un messaggio. E allora la prima domanda che ci si pone è: perché oggi, perché a due anni dalla rivoluzione che ha portato alla sostituzione della vecchia gestione?«I motivi possono essere diversi – spiega Aietti -. Innanzitutto perché solo adesso i risultati della nuova gestione cominciano a diventare concreti, a incidere davvero sul sistema di lavoro».
    Un esempio? Dal 1° gennaio del 2007 la Afc ha regolarizzato 180 dipendenti: un centinaio di amministrativi che prima avevano contratti a tempo determinato oggi sono stati assunti con contratti a tempo indeterminato. Stessa sorte per lottantina di dipendenti che prima avevano contratti da stagionali agricoli.
    «È chiaro che questa regolarizzazione significa che lAfc non è più una realtà provvisoria, si sta solidificando, sta diventando qualcosa di definitivo», spiega ancora il sindacalista della Cgil.
    L’innesto di nuovo personale può aver creato qualche scombussolamento rispetto a equilibri che persistevano fin dalla passata gestione. Alcuni dipendenti se ne sono andati, ma altri addentellati sono rimasti.In secondo luogo cè la partita del contratto integrativo. «La firma è quasi raggiunta – spiega il sindacalista – e uno dei temi sul tavolo è quello del 6×6, ovvero sei ore per sei giorni lavorativi alla settimana». Il valore di questa piccola rivoluzione lo si può intuire solo considerando che, nonostante i funerali si svolgano anche di sabato, in realtà fino a oggi questa giornata è considerata fuori dallorario di lavoro. In soldoni: una montagna di ore di straordinario. «La mia è solo unipotesi, ma provate a domandarvi chi gestiva questo surplus prima? – dice uno dei dipendenti che vuole restare anonimo -.
    E questo è uno dei tanti esempi». Tra i dipendenti non sono pochi che parlano di screzi e attriti che si sono verificati negli ultimi tempi. Anche se cè chi non gli dà troppa importanza. «Tutti episodi marginali – taglia corto Dante Aietti -. Ma una cosa è certa: bisogna proteggere linternalizzazione del servizio perché è la scelta giusta»
    .

    fonte: lastampa.it del 18 marzo 2007

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