Cimitero: il luogo che credevamo immobile

La percezione del cimitero come luogo immobile e fuori dal tempo non regge più alla prova dei numeri. La riforma dei servizi pubblici locali, avviata con il D.Lgs. 201/2022 e sviluppata dal MIMIT attraverso i decreti attuativi del 2023 e 2025, sta imponendo una trasformazione profonda: dal governo per “procedure” al governo per “prestazioni”, da un settore percepito come stabile a un comparto che deve misurarsi con crisi economiche, nuovi standard e responsabilità finanziarie di lungo periodo.

1. Un cambiamento strutturale: dal rito alla misurazione

Il Testo Unico sui Servizi Pubblici Locali (TUSPL) ha ridefinito il quadro regolatorio distinguendo i servizi “a rete” da quelli “non a rete” e attribuendo al MIMIT un ruolo metodologico centrale: fornire criteri uniformi per PEF, indicatori di qualità, schemi di contratto e regole per l’affidamento.
Per i servizi cimiteriali e crematori ciò segna un cambio di paradigma: non basta più rispettare procedure formali, occorre dimostrare la qualità, valutarla con KPI e collegarla ai costi e alle tariffe.

2. La crisi economica nascosta dal silenzio dei cimiteri

Nel Nord Italia, l’aumento del tasso di cremazione e il contestuale crollo della domanda di loculi stanno demolendo la sostenibilità economica dei modelli cimiteriali tradizionali.
L’obbligo di PEF per gli affidamenti integrali evidenzia squilibri latenti: ricavi insufficienti, costi di manutenzione crescenti e un patrimonio edilizio sovradimensionato rispetto ai nuovi comportamenti funerari.
Il settore, rimasto immutato per decenni, scopre oggi di non essere affatto immune dalle dinamiche economiche.

3. PEF, qualità e contratti-tipo: la nuova architettura del servizio

Le Linee guida MIMIT del 31 agosto 2023 costituiscono il cardine tecnico della riforma:

  • PEF che integrano domanda, investimenti, OPEX e CAPEX su orizzonti pluriennali.
  • Indicatori minimi di qualità per cimiteri, crematori e illuminazione votiva: tempi di sepoltura, disponibilità degli impianti, standard manutentivi, tempi di attesa per le cremazioni.
  • Bandi e contratti-tipo per contenere fenomeni distorsivi, strutturare premi e penali, garantire confrontabilità tra offerte.

Il servizio non è più valutabile come somma di attività distinte, ma come sistema integrato, misurabile e verificabile lungo tutta la durata dell’affidamento.

4. La vera frattura: la gestione economica delle concessioni cimiteriali

Uno dei nodi più complessi riguarda l’imputazione dei ricavi pluriennali delle concessioni d’uso.
Per decenni, in molti Comuni l’intera tariffa veniva incassata e spesa nell’anno, senza considerare gli obblighi manutentivi futuri.
Dal 2026 la contabilità ACCRUAL per i Comuni e già oggi i PEF evidenziano la necessità di:

  • ripartire i proventi lungo la durata della concessione;
  • accantonare la quota spettante a gestori futuri in caso di subentro;
  • garantire equità intergenerazionale evitando che i costi ricadano sulle generazioni successive.

È un cambiamento non solo tecnico, ma culturale: i proventi diventano un’eredità da proteggere, non un’entrata immediatamente spendibile.

5. Il limite strutturale dei Comuni: il principal–agent problem

L’art. 6 del D.Lgs. 201/2022 impone la separazione tra chi regola (Comuni) e chi gestisce (operatori).
Un principio necessario, ma che espone a un rischio concreto: con il tempo, tutta la competenza tecnica tende a concentrarsi nei gestori, mentre i Comuni, spesso privi di personale dedicato, rischiano di trasformare il controllo in un atto formale e non sostanziale.
Serve quindi un investimento in competenze, formazione continua e supporto associativo per evitare asimmetrie informative che compromettano la qualità del servizio.

6. Dal Comune all’area vasta: nascita degli ATOC

La crescente complessità dei requisiti – PEF, KPI, contratti-tipo, trasparenza ANAC – rende sempre meno sostenibile la gestione isolata da parte di singoli Comuni.
I decreti del MIMIT e le logiche di efficienza delineano un futuro di:

  • Ambiti Territoriali Ottimali Cimiteriali (ATOC),
  • esternalizzazione a gestori strutturati,
  • economie di scala tipiche delle utility moderne.

Il settore cimiteriale, rimasto fermo per oltre un secolo, entra così nella stagione delle gestioni sovracomunali.

7. Una nuova stagione per i servizi del commiato

L’evoluzione non è solo normativa: richiede investimenti in sistemi informativi, revisione dei regolamenti di polizia mortuaria, maggiore trasparenza (art. 31 TUSPL), ricostruzione degli inventari e definizione di KPI mirati.
È un passaggio da una gestione artigianale a una gestione industriale, fondata su misurazione, pianificazione finanziaria e responsabilità pubblica.

I cimiteri – luoghi carichi di memoria e identità – diventano così parte integrante della città che cambia.
Misurarne la qualità significa restituire ai cittadini un servizio dignitoso e sostenibile, all’altezza delle sfide di oggi e di domani.

Lascia un commento

Quando inserisci un quesito specifica sempre la REGIONE interessata, essendo diversa la normativa che si applica.

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.