Ingrosso di fiori per cimiteri a Roma: controllato da ndrangheta

Avevano il monopolio del commercio di fiori attorno al cimitero di Prima Porta a Roma i tre esponenti della ‘ndrangheta arrestati dalla polizia.
Secondo quanto accertato dagli investigatori della squadra mobile di Roma, avevano fra le attività una società di commercio all’ingrosso di fiori e rifornivano tutti i chioschi intorno al campo santo di Roma nord.
Da qui prende spunto il nome dell’operazione ‘Fiore calabro’.
Gli arrestati sono tre persone, ritenute al vertice della ‘ndrangheta calabrese e appartenenti alle ‘ndrine Palamara-Scriva-Mollica-Morabito, operanti nel settore jonico della provincia di Reggio Calabria e con ramificati interessi criminali e imprenditoriali nella zona Nord della provincia di Roma, ma anche nella Capitale.
Secondo la Direzione Distrettuale Antimafia, che ha coordinato le indagini, sono responsabili di intestazione fittizia di beni aggravata dal metodo mafioso, reati commessi per favorire l’associazione mafiosa denominata ‘ndrangheta operante in Calabria e a Roma per il controllo delle attività illecite sul territorio.
Tra le attività sequestrate dalla Polizia una gioielleria compro oro, una azienda di allevamento bestiame, macellazione carni e produzione di latticini, un negozio di ottica nonché numerosi conti correnti bancari e diversi immobili, per un valore complessivo che supera i cento milioni di euro.

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