COVID-19 : Indicazioni operative per personale necroforo in cimitero (parte II)

In un precedente articolo abbiamo esaminato alcune procedure su trasporto funebre e relativo confezionamento del feretro.

Nella malaugurata evenienza che l’eventuale aumento di mortalità risulti eccedere le possibilità di avvio a sepoltura dei deceduti in arrivo al cimitero potrebbe essere necessario, con intervento delle autorità competenti, disporre quanto segue:

  1. la camera mortuaria del cimitero, oltre ad altri locali di servizio o spazi cimiteriali liberi, dovrebbe ricever in  custodia temporanea (e questa è proprio la sua funzione edittale!) i feretri provenienti dalle già sature strutture sanitarie, ancorché in attesa di autorizzazione  a sepoltura,  o cremazione; Si può considerare anche l’ipotesi di  impiegare loculi vuoti per dare sepoltura transitoria (al momento non vi è indicazione circa la  ai feretri in attesa di cremazione o di sepoltura, adottando le opportune misure  di  igienizzazione.
  2.  In forza delle norme vigenti sono comunque consentite, in caso di sepoltura di  morto in presenza di malattia  infettivo-diffusiva, sia la inumazione sia la tumulazione (solo stagna). Dopo la cremazione le ceneri, essendo materiale inerte, non hanno controindicazioni igienicosanitarie e possono essere sepolte, affidate o disperse come usualmente accade, anche in base alla legislazione regionale.
  3. Qualora non  siano già state previste e validati particolari protocolli , occorre predisporre procedure per la gestione di materiali potenzialmente infetti derivanti da  attività svolte nel  cimitero, nel crematorio,  in obitorio, deposito di osservazione. Nel merito si richiama l’attenzione sullo zinco eventualmente (meglio se utilizzato esternamente) usato per feretri  in  arrivo o a quanto deriverà da esumazioni ed estumulazioni di feretri di deceduti infettivi.
  4. Si ribadisce che sono sospese le celebrazioni religiose o laiche ai sensi del D.L. 23febbraio2020,n. 6. L’ultimo saluto dovrebbe essere riservato ai soli parenti stretti e in modo da rispettare la distanza interpersonale di almeno un metro.
  5. Per  ovvi motivi dovrà essere data priorità alle operazioni cimiteriali di sepoltura, o cremazione subito dopo il funerale, mentre le attività non urgenti (esumazioni ordinarie ed estumulazioni non collegate a funerale) dovrebbero essere riprogrammate alla fine del periodo emergenziale, consentendo invece esumazioni ed estumulazioni necessarie per liberare preventivamente posti in previsioni di necessità di sepoltura o per consentire le sepolture dei defunti, già giunti ai cancelli dell’impianto cimiteriale.

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Carlo Ballotta

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3 thoughts on “COVID-19 : Indicazioni operative per personale necroforo in cimitero (parte II)

  1. Buongiorno, ho letto la nuova circolare del Ministero della salute, in particolare il punto G comma 3:
    3. Le esecuzioni di esumazioni ed estumulazioni ordinarie e straordinarie non strettamente necessarie dovrebbero essere rinviate, per provvedere alla sepoltura in occasione di funerale o per rendere disponibili adeguate quantità di sepolture al cimitero;esumazioni ed estumulazioni devono comunque essere effettuate a cancelli cimiteriali chiusi.

    Mi può per favore spiegare meglio cosa si intende? Purtroppo nel nostro Comune abbiamo terminato i posti nel campo comune e poco prima dell’emergenza e poi della chiusura, stavamo procedendo a alla programmazione di esumazioni e estumulazioni ordinarie. Secondo lei possiamo procede almeno alla liberazione di un piccolo numero congruo di posti a terra e di loculi, al fine di garantire la sepoltura a future salme? Siamo un comune della provincia di Roma.
    Grazie.

    1. X Daniela (da un Comune in Provincia di Roma Capitale)

      La Circ. Min. Salute de quo deve esser letta in combinato disposto con il regolamento nazionale di polizia mortuaria e le fonti del diritto ad esso sovraordinate (Testo Unico Leggi Sanitarie di cui al R.D. n. 1265/1934).

      Ogni Comune, infatti, deve disporre di almeno un cimitero con un reparto di inumazione (a rotazione solitamente decennale) di idoneo dimensionamento (Artt. 337 R.D. n. 1265/1934 ed art. 49 D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285).

      Per il calcolo del fabbisogno (cioè dell’area da adibire a campo comune d’inumazione, così da coprire la richiesta di sepolture anche in caso di picchi di mortalità) si veda il Capo X (Artt. 58 e 59 in particolare) del D.P.R. n. 285/1990, ben esplicato dal paragrafo 10 della Circ. Min. 24 giugno 1993 n. 24.

      Se consideriamo come l’inumazione sia, dal Legislatore, ancora considerata come la forma istituzionale di sepoltura erga omnes si ravvisa un primo errore nella gestione cimiteriale della Vostra realtà territoriale: insomma siete arrivati… con il fiato corto ad affrontare questo picco eccezionale di mortalità.

      Comunque, senza entrare nel merito delle scelte attuate dalla Sua Amministrazione di cui Lei non ha certo responsabilità la ratio profonda della Circ. Min. Salute è non distrarre eccessivamente forza lavoro con operazioni cimiteriali non strettamente necessarie a fronteggiare l’emergenza, conferendo, così implicitamente, la massima priorità ad evadere le richieste di inumazione, ma anche tumulazione quotidiane in regime di straordinarietà dovute alla pandemia in corso.

      Se esumazioni ed estumulazioni, per altro già programmate, sono funzionali a liberare lo spazio necessario ad accogliere nuovi defunti, magari in numero crescente e non prevedibile solo qualche mese fa, (altrimenti il cimitero andrebbe in crisi per l’eccessiva saturazione degli spazi sepolcrali) si può tranquillamente procedere…anzi è obbligatorio provvedere, subitaneamente, con la massima solerzia possibile.

      Cercate, se riuscite, a sincronizzare bene la tempistica di dette operazioni cimiteriali, affinchè non interferiscano con le normali attività di ricevimento e inumazione/tumulazione dei feretri direttamente provenienti dai rispettivi funerali, al massimo essi, in transito o in attesa, potranno esser temporaneamente ricoverati in camera mortuaria cimiteriale (sempre che quest’ultima non sia già congestionata)

  2. In considerazione della situazione di totale emergenza, voglio portare a conoscenza, qualora possa essere di spunto per altri enti, che la Direzione Cimiteriale del Comune di Cesena, ha predisposto in accordo col Crematorio di Cesena e le onoranze funebri locali un protocollo (trasmesso agli operatori funebri), che riporta sommariamente quanto segue:
    In riferimento all’emergenza in atto, si invitano i famigliari di persone DECEDUTE e CREMATE, a valutare la seguente opportunità:
    l’urna cineraria post cremazione viene lasciata temporaneamente in deposito (gratuito) al crematorio fino a data da destinarsi;
    (la tumulazione è un rito che merita la presenza di famigliari e amici, nel pieno rispetto e nella dignità del defunto)

    TUTELA DEI CITTADINI E DI TUTTI GLI OPERATORI FUNEBRI;
    In questa casistica SI RESTA A CASA e non si favoriscono contatti fra i famigliari e tutto il personale dei vari servizi impegnati nelle operazioni cimiteriali;
    (ufficio concessioni, direzione cimiteriale, necrofori, muratori cooperativa, marmisti onoranze funebri)
    Tutti gli adempimenti dovuti (atto concessione ossario, ritiro, tumulazione urna, etc.) saranno eseguiti post stato di emergenza, con i giusti modi e le adeguate tempistiche;

    Questo PROTOCOLLO vuole essere per le famiglie UNA FACOLTÀ e NON UN OBBLIGO.

    Si precisa che questa opportunità nasce dal desiderio COMUNE di dare a tutti un meritato e decoroso “saluto”.
    Certi che sarete i primi, nell’interesse della collettività, a CONDIVIDERE e ad INVITARE le famiglie ad orientarsi a questa soluzione.
    Con l’occasione si ringrazia l’azienda che gestisce l’Area Crematoria di Cesena, per la totale collaborazione e disponibilità al “progetto”.

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