Cent'anni anni dalla 1^ Grande Guerra. Ma non c'è apprendimento nei popoli

In questi giorni sono in corso in tutto il mondo le celebrazioni per commemorare i cent’anni dall’inizio della Prima guerra mondiale.
Una delle cerimonie più toccanti si è svolta domenica scorsa sulla collina di Hartmannswillerkopf/Vieil-Armand, nell’Alsazia francese, tra le zone più combattute e cruente della guerra, in cui si affrontarono a lungo e morirono 30 mila soldati francesi e tedeschi.

Alla cerimonia hanno partecipato il presidente François Hollande e quello tedesco Joachim Gauck, che sono rimasti in silenzio tenendosi per mano e poi si sono abbracciati a lungo. Hanno anche deposto insieme la prima pietra di un museo franco-tedesco dedicato al conflitto; era la prima volta che un presidente tedesco visitava il cimitero, in cui sono sepolti 1.256 soldati francesi.
Durante il suo discorso, Hollande ha detto che entrambi i suoi nonni hanno combattuto nella guerra e Gauck ha aggiunto che «i nostri nonni combatterono l’uno contro l’altro».
A cent’anni di distanza rombano i cannoni e si sprano i missili tra palestinesei ed israeliani. Centinaia, anzi migliaia di vittime, in gran parte innocenti. La storia e le guerre passate, purtroppo non riescon,o ad insegnare ai popoli la tolleranza.

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