Quattordici condanne e sei assoluzioni a Taranto per racket pompe funebri

La Seconda sezione penale del Tribunale di Taranto ha emesso una sentenza di condanna per 14 persone e 6 le ha assolte. Si tratta di imputati in un processo su un caso di concorrenza illecita nel settore delle agenzie funebri. Secondo l’accusa, dipendenti dell’Asl e delle associazioni convenzionate, in cambio di denaro, comunicavano gli interventi di soccorso al fine di consentire ad alcune agenzie di giungere per prime sui luoghi di incidenti stradali o di altre tragedie, bruciando quindi sul tempo le concorrenti. Il sistema illegale, è la tesi accusatoria, era finalizzato a favorire alcune agenzie e non si basava solo sulle mazzette ma anche su minacce e danneggiamenti. Le indagini dei carabinieri sono scattate nel 2007 proprio in seguito ad alcuni attentati incendiari verificatisi a Mottola e a Palagiano.
La condanna più pesante, 4 anni di reclusione, è stata inflitta a Pietro Cisternino (detenuto in quanto presunto mandante dell’omicidio di Attorre e Petruzzelli). Per lui il pm Raffaele Graziano aveva chiesto un anno in più. Condannati a 2 anni di reclusione Carmelo Aloisio (2 anni e 10 mesi la richiesta), Francesco Balestra (2 anni e 4 mesi) e Giuseppe Loperfido (3 anni e 2 mesi). Due anni e 3 mesi è la pena inflitta a Lucia Losito (2 anni e 4 mesi), 1 anno e 7 mesi a Cosimo Loperfido (2 anni e 2 mesi), 1 anno e 10 mesi a Rosa Loperfido, 2 anni e 2 mesi a Pietro Antonacci (2 e mezzo), 2 anni e 8 mesi ad Anna Resta, 1 anno e 7 mesi ad Angelo Montanariello (2 anni), 1 anno e 2 mesi a Giovanni Pontassuglia (2 anni), 2 anni e 7 mesi a Nicola Bradascio (2 anni), 1 anno e 7 mesi a Daniele Cannarile (2 anni e 2 mesi) e 1 anno ad Angelo Fischetti (2 anni).
Il collegio (presidente Michele Petrangelo) ha assolto sei imputati, Domenico Gentile, Antonio Massaro (il pm aveva chiesto per entrambi 2 anni e 4 mesi), Salvatore Lacatena (rischiava 3 anni) e i titolari delle agenzie funebri, Tommaso Liuzzi (2 anni e 2 mesi la pena proposta), Silvio Turbato e Salvatore Ivone (2 anni la richiesta per questi ultimi).
Undici imputati sono stati condannati anche al pagamento di una provvisionale di 5.000 euro a testa quale risarcimento nei confronti dell’Asl costituitasi parte civile tramite l’avvocato Emidio Attavilla. La sospensione della pena, per coloro i quali è previsto il beneficio, è subordinata al pagamento della provvisionale.
Due imputati, infine, avevano già definito la loro posizione patteggiando la pena, Antonello Guiscardo Legari, 2 anni e mezzo di reclusione e Vittorio Marcoleoni 6 mesi.
I reati dei quali rispondevano gli inquisiti vanno dall’illecita concorrenza con violenza e minaccia, al peculato, alla violazione del segreto d’ufficio, al furto, alla corruzione, alla truffa, al falso, alla detenzione illegale di armi.

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