Catania: sempre complicato poter fare impresa funebre in questa zona

In esecuzione dell’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip di Catania su richiesta della locale Direzione Distrettuale Antimafia, i militari del Ros – sezione anticrimine di Catania – hanno tratto in arresto Antonio Giovanni Fratullo, detto Antonello, nato a Scordia il 27-3-1963, e Carmelo Terranova, nato a Catania il 24-8-73, per il delitto di tentata estorsione aggravata in danno di un imprenditore operante nel settore delle pompe funebri nel calatino.
Si tratta di un grave episodio estorsivo accertato in occasione della più complessa indagine Kronos, nell’ambito della quale il 20 aprile di quest’anno, si è dato esecuzione ad un provvedimento di fermo della DDA che ha portato in carcere i reggenti della famiglia catanese e della famiglia calatina di cosa nostra ed il capo del gruppo di Lentini del clan Nardo, oltre che numerosi componenti della medesima organizzazione.
Nel corso delle indagini, infatti, erano state intercettate delle conversazioni degli affiliati di Benedetto Salvatore, Pappalardo Giovanni e Ferlito Cosimo Claudio, dalle quali sembrava evincersi che l’organizzazione intendeva assumere il controllo del settore imprenditoriale delle pompe funebri e che, comunque, in un arco temporale compreso tra il dicembre 2014 e aprile 2016, i tre avevano chiesto ed ottenuto dalla persona offesa la corresponsione di somme di denaro a titolo di estorsione in occasione delle canoniche scadenze di Pasqua e Natale.

Gli accertamenti successivi all’esecuzione del fermo hanno permesso di accertare come l’arresto degli estorsori e di Salvatore Seminara, capo della famiglia cui essi appartenevano non aveva affatto interrotto l’attività e che altri affiliati, rimasti in libertà, avevano raccolto il testimone ripresentandosi dall’imprenditore per pretendere le somme dovute e non ancora consegnate.

l’attività di indagine coordinata dalla Procura e tempestivamente eseguita dal Ros, ha consentito di acquisire in tempi rapidi i necessari elementi di prova e nel volgere di un mese di formulare la richiesta di misura cautelare che è stata valutata dal Gip.

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