A giudizio a reggio Emilia per il racket del caro estinto locale

Quattro anni e otto mesi sono stati chiesti dal PM per il titolare di un’impresa di pompe funebri e per un necroforo dipendente dell’Ospedale Santa Maria Nuova di reggio Emilia, considerati gli organizzatori di un racket del caro estinto che ruotava attorno alla camera mortuaria dell’arcispedale cittadino. Si è svolto il 1/2/2011, con rito abbreviato, il processo a carico degli undici imputati. Per altri due necrofori e sette titolari di imprese di pompe funebri il PM Maria Rita Pantani ha chiesto pene varianti fra i due e i tre anni di carcere. Tutti erano imputati per associazione a delinquere e corruzione. I difensori hanno chiesto l’assoluzione per tutti i loro assistiti. Il gup Antonella Pini Bentivoglio ha aggiornato l’udienza al 14 marzo prossimo.

Le indagini dei carabinieri erano partite nel 2008. Secondo l’accusa, che aveva raccolto intercettazioni telefoniche e ambientali, i tre addetti alle camere mortuarie dietro compenso suggerivano ai familiari delle persone decedute l’impresa di pompe funebri a cui rivolgersi per i funerali. L’arcispedale Santa Maria Nuova si è costituito parte civile ritenendo di aver subito un danno di immagine e ha in sospeso un procedimento disciplinare nei confronti dei suoi tre dipendenti, in attesa della conclusione del processo penale.

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