Settimana corta ai servizi mortuari di Termoli

Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato del consigliere regionale Mauro Natalini (Sinistra Ecologia e libertà).

Nella camera mortuaria dell’Ospedale S.Timoteo di Termoli è stato affisso un avviso alle Imprese funebri , datato 21 maggio 2010, con il quale si comunica alle stesse che le procedure per il rilascio delle salme dei pazienti deceduti nel nosocomio, ed il trasporto delle stesse nelle sedi di residenza per i funerali, possono essere svolte dalle 9 del lunedì fino alle ore 14 del venerdì.

Se si tiene conto che già normalmente le salme non possono lasciare l’Ospedale prima di ventiquattro ore dal decesso, ne consegue che, se a un decesso che si verifica alle ore 15 del giovedì aggiungiamo le 24 ore previste di norma, si arriva alle 15 del venerdì quindi già nel periodo, indicato dall’avviso, interdetto per le pratiche autorizzative necessarie all’uscita dall’Ospedale.

Pertanto, la salma di una persona deceduta nel pomeriggio del giovedì potrà uscire per lo svolgimento dei funerali solo il lunedì successivo.

Tale situazione non può che essere considerata assurda, come giustamente lamentato dagli operatori di pompe funebri, costretti a fare i conti con le difficoltà che tale decisione sta provocando.
Considerando che siamo in estate, e le temperature non sono proprio ideali per una conservazione decorosa dei cadaveri per tanto tempo (più di tre giorni nei casi limite), e che la camera mortuaria non risulta ancora fornita di celle frigorifere adatte allo scopo (almeno così ci è stato riferito!), verrebbe da chiedersi se esiste ancora il rispetto per i defunti.

Non vorremmo essere nei panni di quei congiunti a cui verrebbe impedita la veglia funebre o, se permessa, toccherebbe assistere all’inizio della decomposizione dei corpi dei loro cari.

Chiediamo con forza alla dirigenza della struttura sanitaria regionale di interessarsi cun urgenza della vicenda per una sollecita soluzione, non escludendo – in caso di disinteresse per il problema – di interessare l’ Autorità Giudiziaria”.

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