Quesiti

Sanatoria tombe irregolari

Domanda

Il Cimitero cittadino è dotato di tombe di famiglia di I e II classe in cripta (formate di camera unica con bare tumulate una sopra l’altra).
In base all'art. 76 del D.P.R. 285/90 tali camere devono essere dotate di singoli loculi per la tumulazione.
La ristrutturazione, con la conseguente costruzione delle mensole, spetta al Comune (essendo le cripte di proprietà comunale e costruite a suo tempo dall'Amministrazione)?
Oppure al Concessionario (che le ha in concessione per la durata di 99 anni).
Se tale onere spettasse al Concessionario, è l'Ufficio Tecnico a dover rilasciare l'Autorizzazione edilizia, considerato che si tratta di opere in cemento armato?

Risposta

Per quanto riguarda la competenza, si potrebbe operare per applicare la deroga ex art. 106 D.P.R. 285/90, nonché punto 16 e allegato tecnico della circolare Min. Sanità 24/6/1993, n. 24.
In pratica il tipo di intervento per usare la tomba, senza necessariamente fare le separazioni in cemento armato.
Sia che si opti per la deroga, sia che si opti per interventi in cemento armato, la situazione è diversa in funzione della data nella quale è stata fatta l’originaria concessione.
Se cioè il Comune già doveva garantire il rispetto dell’accesso attraverso un vestibolo alla tomba (R.D. 1880/1942, ma vestibolo è cosa abbastanza oscura), o meglio garantire il diretto accesso al feretro (D.P.R. 803/1975, in vigore dal 10/2/1976).
Occorre capire se il Comune concesso una tomba irregolarmente oppure se l'irregolarità è intervenuta successivamente alla concessione.
Nel primo caso l’intervento è a carico del Comune, nel secondo a carico dell’usuario, se lo vuol fare.
In caso contrario non è consentita la tumulazione di feretro, in quanto in violazione dell’art. 76, comma 3 del D.P.R. 285/90.
In merito al permesso di costruzione o di realizzazione di adeguamenti nella tomba, il fatto che siano opere in cemento armato non incide sulla natura dell’autorizzazione: si applica l’art. 94 del D.P.R. 285/90.

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