Domanda
Chi ha diritto ad essere sepolto in una tomba familiare?
Risposta
È il regolamento di polizia mortuaria comunale che stabilisce cosa intendere per famiglia (in senso stretto o allargato).In assenza, valgono le norme del codice civile.
L'amministrazione comunale ha tutto l'interesse a facilitare l'uso di tombe esistenti, per massimizzare la capienza cimiteriale.
Pertanto può ampliare l'utilizzo (ristretto alla famiglia), con l'istituto della benemerenza.
Ciò da definirsi con maglie più o meno larghe, sempre nel rispetto del criterio che non vi sia lucro e speculazione, ex art. 93 comma 2 del DPR 285/90.
Salvo il fatto che il fondatore del sepolcro non abbia disposto diversamente, il sepolcro è di tipo familiare.
Hanno diritto di entrarvi i familiari del fondatore e, terminata la famiglia, gli eredi, purché entro la capienza massima del sepolcro.
Per effetto delle recenti tendenze (cremazione, riduzione in resti ossei di salma tumulata, mantenimento cassetta resti ossei dentro la stessa tomba), la capienza originaria delle tombe si dilata.
Ciò consente un'autonomia delle stesse e dell'intero cimitero maggiorata.
Per l'accesso in una tomba di feretro contenente salma di persona che aveva diritto alla sepoltura, è sufficiente la verifica di tale situazione.
Invece, se occorre tumulare un feretro di persona benemerita, occorre l'assenso scritto di tutti coloro con diritto alla sepoltura in tomba, che ne autorizzano l'entrata.
Questo in quanto rinunciano ad un loro diritto.
Difatti l'accesso ad una tomba è in funzione sia del diritto ad esservi sepolto, sia della premorienza rispetto ad altri aventi diritto.
Si procede fino al completamento della capienza del sepolcro, fatta salva la possibilità di traslazione ad altra sepoltura o la riduzione in resti o la cremazione degli stessi.
- del: 2002 su: Inumazione, tumulazione per: Italia Tag: Cadavere-tumulazione | Cremazione | Quesiti | resti mortali | subentro in: ISF2002/1-k Norma: DPR 285/1990, capo 18
 
 
 
