[Fun.News 1988] Altro che federalismo

Il Consiglio dei ministri ha approvato il 30 novembre 2010 il decreto attuativo del federalismo fiscale che introduce premi e sanzioni per Comuni, Province e Regioni ‘virtuosi’ o inadempienti. Il provvedimento, che passa ora all’esame della Conferenza Unificata e del Parlamento, introduce ‘meccanismi premiali e sanzionatori per Regioni, Province e Comuni che culminano nel cosiddetto ‘inventario’ di fine legislatura, per le Regioni, e di fine mandato per Comuni e Province. Si tratta – precisa la nota diramata da Palazzo Chigi di una dichiarazione certificata, vero e proprio strumento pubblico di rendicontazione da parte del Presidente di Regione, del Presidente di Provincia e del Sindaco, capace di attivare quel controllo democratico sancito dalla legge, informando i cittadini sullo stato di salute degli enti in vista delle elezioni.
Tra gli altri, sono previsti ulteriori meccanismi di controllo quali il ‘fallimento politico’ del Presidente di Regione, di Provincia e del Sindaco, gli adempimenti relativi al mancato rispetto del patto di stabilità interno, la decadenza automatica e l’interdizione dei funzionari regionali. Sono poi previsti meccanismi premiali con specifico riguardo al rispetto del patto di stabilità interno e all’azione di contrasto dell’evasione fiscale. Immediata la posizione critica dell’ANCI.
‘’Il varo dello schema di decreto legislativo applicativo della legge 42/2009 sul federalismo fiscale altro non e’ se non una ulteriore dimostrazione di un federalismo proclamato che si trasforma in un centralismo praticato’’.
E’ quanto afferma Sergio Chiamparino, Presidente della Associazione dei Comuni Italiani (ANCI), il quale ricorda che ‘’ANCI ha sempre richiesto e sostenuto la necessità di incentivi per gli enti virtuosi e di penalizzazioni per quelli che non rispettano le regole. Ma questa deve essere una regola valida per tutti’’.
‘’Assistiamo invece
– continua – ad atti dello Stato centrale che giudicano e penalizzano le realtà locali, autoassolvendo nel contempo le inadempienze dei Ministeri’’.
‘’Per i Comuni –
sostiene ancora Chiamparino – già oggi esistono norme che individuano costi standard per le prestazioni (cosa che non esiste per i Ministeri) ed a breve gli enti locali saranno chiamati a rispondere del loro mancato rispetto, mentre i Ministeri potranno continuare indisturbati a sperperare risorse pubbliche’.
“Nella sostanza –
conclude il Presidente ANCI – siamo un po’ stufi dei tanti parlamentari ed esponenti politici che vengono a vezzeggiarci durante le Assemblee ANCI, me che poi non mantengono gli impegni presi in quelle sedi’’.

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