Un film su un custode di cimitero

Girato dal giovane regista Pippo Mezzapesa, gia’ David di Donatello per il miglior cortometraggio con Zinana’, al Festival di Venezia, per la Settimana della critica (28 agosto – 6 settembre), è arrivato il documentario Pinuccio Lovero. Sogno di una morte di mezza estate. Un documentario che dimostra che si puo’ essere custodi cimiteriali per vera passione e combattere lungamente per diventarlo. E’ il caso di Pinuccio Lovero, protagonista di questo documentario, che racconta la sua storia vera, quella come spiega Mezzapesa, ”di un uomo che per una vita ha inseguito un sogno forse fuori dal comune: diventare il custode del cimitero del suo paese, Bitonto. Ci riuscira’ dopo averci provato in tutti i modi, anche mettendosi al servizio dei politici di turno pur di ottenere la spinta giusta per lavorare in un cimitero”. Ma Pinuccio Lovero riuscira’ a coronare la sua ambizione soltanto a quarant’anni e appena avveratosi il sogno gli tocchera’ anche una mala sorte piena di frustrazione. Ovvero nel piccolo cimitero di Mariotto, frazione di Bitonto, dove l’ambizioso Lovero e’ stato assunto dopo tanto precariato, non muore piu’ nessuno. Per sei mesi, quasi come per incanto, non passa a miglior vita piu’ nessuno e come si vede nel documentario lo stesso Pinuccio Lovero dice rivolto alla telecamera:”il morto lo dovrei attendere qui – spiega con tanto di carrello in mano di fronte al cimitero l’involontario attore – E quando arriva dovrei metterlo qua sopra, ma qui non arriva piu’ nessuno…”. Ma nel documentario ci sono molte appassionate testimonianze della gente del posto, dal parroco agli amici di Pinuccio. Da tutti in coro la certezza di una sua vocazione autentica:”dall’eta’ di 5-6 anni che ha avuto questa passione”, dice con convinzione il parroco di Bitonto alla presenza dello stesso Lovero che non manca di annuire. ”Lovero e’ un personaggio straordinario – spiega ancora Pippo Mezzapesa -. E’ la vera incarnazione di quei piccoli sognatori con le loro piccole-grandi utopie. Io ho seguito il suo lungo precariato durato anni e poi quando e’ riuscito ad ottenere il posto alla sua altrettanto grande frustrazione perche’ ora che era davvero pronto e ufficialmente assunto non moriva piu’ nessuno”.

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