Profanata la tomba e la bara di Pasquale Galasso nel napoletano

Al cimitero di Poggiomarino (Napoli) ignoti hanno profanato la cappella della famiglia Galasso, quella dell’ex boss Pasquale, a lungo capo di un potente clan della camorra prima del pentimento e della scelta di collaborare con la giustizia. La profanazione è stata scoperta nel pomeriggio del 13 gennaio 2012 da una sorella di Pasquale, ma è probabile che sia avvenuto nella notte precedente. Qualcuno è entrato nella cappella della famiglia Galasso forzando una grata della finestra, è sceso al piano inferiore, ha tolto da un loculo la bara di Sabatino Galasso e l’ha portata al piano terra. Poi i profanatori hanno aperto la il coperchio di legno e quello di zinco, per mostrare le ossa ed i resti del corpo. Nella mattinata, nell’intorno della cappella si era diffuso un forte puzzo, che aveva insospettito alcuni frequentatori, che però lo ritenevano uno scoppio di cassa di zinco. Poi, nel pomeriggio la visita della figlia di Sabatino, che ha fatto la macabra scoperta e ha avvertito subito i carabinieri. “Siamo stupefatti, davvero non ce lo aspettavamo. Siamo i primi ad essere sorpresi da un gesto del genere”, hanno detto ai militari i parenti del defunto. Le indagini, comunque, non potranno non tenere conto di un recente episodio: a fine settembre 2011 fu trovato impiccato a Viterbo, dove viveva sotto protezione, Martino Galasso, fratello di Pasquale e anch’egli pentito. La sua salma, a causa di diatribe interne alla famiglia, non è mai stata portata nella cappella di Poggiomarino.

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