Polemiche sulla nuova modalità di gestione dei cimiteri di Viterbo

Venuti a conoscenza, pubblichiamo:

“Apprendiamo che fra il 30 e il 31 dicembre, in pieno periodo di festività, quasi con fare furtivo, è stato pubblicato il bando per la cessione dei servizi cimiteriali (del Comune di Viterbo N.d.R.), senza tenere alcun conto degli appelli fin qui espressi da parte di tantissimi cittadini e le perplessità esternate da più persone appartenenti alle più svariate appartenenze politiche e sociali.

Noi restiamo sempre del nostro parere: non è privatizzando che si risolvono i problemi. Sembrerebbe quasi che coloro che amministrano la nostra città abbiano scelto la via più semplice (e più onerosa per i viterbesi) per risolvere probabilmente con il classico scaricabarile problematiche che altrimenti non sono in grado di risolvere, aprendo così più o meno involontariamente opportunità a “soliti noti” professionisti del business pronti a sfruttare l’occasione d’oro.

Come si può proporre alla cittadinanza di cedere un servizio così sensibile e delicato e per di più in attivo economico a un privato, chiunque esso sia, cooperativa, srl, spa o ditta individuale e inoltre garantirgli anche la possibilità di chiedere futuri aumenti come abbiamo visto sul capitolato d’appalto pubblicato sul sito del Comune di Viterbo? Chi pagherà tutto ciò? La comunità, è ovvio!

Con quali criteri e sistemi di valutazione è stata preparata una gara che prevede la “cessione di ramo d’azienda” ovvero la vendita di quello che dovrebbe essere un servizio al cittadino? Quale giovamento porterà ai contribuenti? La risposta è: nessuno! Signori smministratori, fate un passo indietro! Viterbo non deve e può seguire il triste esempio di tanti altri Comuni che hanno intrapreso questo percorso per poi pentirsene amaramente!

Invitiamo tutti coloro che condividono il nostro pensiero ad esprimere il proprio dissenso pubblicamente o contattarci alla mail comitatocittaviterbo@libero.it al fine di rendere più forte il pensiero di tutti noi, viterbesi e contribuenti, che vogliono fare sentire la propria voce per tutte le problematiche che riguardano la città di Viterbo e le sue frazioni”.

Per il Comitato Città di Viterbo
Alberto Menichetti

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  1. Veniamo a conoscenza e pubblihiamo:
    respinta la mozione antiprivatizzazione. Con 19 no e 11 si la mozione presentata da Sergio Insogna e Mario Quintarelli sulla privatizzazione del cimitero monumentale di S. Lazzaro e dei cimiteri delle frazioni non è passata.

    “Perchè privatizzare i servizi cimiteriali se i loro bilanci sono in positivo? Ma soprattutto dov’è l’assessore ai cimiteri?”, con questa domanda, rivolata al sindaco Giulio Marini, Sergio Insogna apre il consiglio comunale incalzando il primo cittadino anche sulla presunata scomparsa di documenti dal bando pubblicato sul sito del Comune.

    Ed è poprio il bando a far discutere. “Ci siamo lasciati a fine 2010 – spiega Peruzzi (La destra-Fiamma Tricolore) – con l’impegno di discutere il bando che però, era già stato pubblicato”.

    Quintarelli, che con Insogna ha consegnato la mozione, ha ripercorso tutto l’excursus dei disagi riguardanti i cimiteri:” Dal 2008″, afferma Qintarelli, “Abbiamo richiesto la riapertura della sala settoria e più sicurezza all’interno del cimitero, con l’istallazione di telecamere e ispezioni della vigilanza, ma il tutto è risultato inutile.”

    Alvaro Ricci, oltre a chiedere al sindaco il ritiro del bando, ha chiesto di far pagare le famiglie in base a reddito.

    Muroni replica alle “accuse” chiarendo che si parla della privatizzazione dei cimiteri si parla dal 2008.

  2. Veniamo a conoscenza e diffondiamo:
    “Prendiamo atto della dichiarazione rilasciata dall’assessore alle partecipate Muroni riguardante la spinosa questione della privatizzazione dei cimiteri di Viterbo e frazioni, piena di positività e presunti benefici per i cittadini viterbesi: ma nonostante l’intento l’assessore non ci convince.

    Non ci convince innanzitutto perchè non risponde a verità l’affermazione in base alla quale “le tariffe per i vari servizi all’utente restano quelle già determinate dall’amministrazione con gli appositi provvedimenti attualmente in vigore”. E’ infatti chiaramente scritto sul capitolato pubblicato sul sito del Comune di Viterbo del 31/12/2010 che a partire dal secondo anno di gestione sarà facoltà della ditta vincitrice richiedere adeguamenti di corrispettivi, ovvero aumenti; (a proposito assessore, come mai questo bando di giorno in giorno cambia sempre in qualche allegato, nota ecc. ecc. pur recando la data della fine dell’anno passato?).

    Non è corretto inoltre quanto dichiarato circa la prevedibile diminuzione della spesa grazie alle offerte al ribasso poichè, da informazioni assunte, la società C.E.V. che attualmente gestisce il servizio, percepisce da capitolato una somma di gran lunga inferiore da quella dichiarata dall’assessore Muroni stesso.

    E’ pertanto irrealistico prevedere che una qualsivoglia ditta concorrente possa scendere al di sotto di cifre come quelle attualmente sborsate dal Comune che tra l’altro, lo ricordiamo, vanno ad una sua società partecipata e non ad un privato. Resta quindi da capire perchè, essendo l’esercizio in attivo, ci si ostenti a voler vendere questo particolare e delicato settore.

    Tralasciamo la parte dedicata al mantenimento del posto di lavoro degli operai, con i quali siamo comunque solidali, e della quale, da quanto apprendiamo dalla stampa, si occuperanno le associazioni sindacali: ci preme comunque segnalare che, a firma del dirigente dei servizi, esiste all’interno del bando di appalto una nota dove si dichiara che la ditta vincitrice potrà assumere “piena autonomia imprenditoriale” per quanto riguarda l’impiego dei lavoratori stessi e quindi del loro futuro, e questo certamente non pare presagio di sicurezza, tanto più che già più di qualcuno paventa un nuovo caso autoservice (gli ex lavoratori del parcheggio del Sacrario).

    Rinnoviamo pertanto il nostro no alla privatizzazione dei cimiteri, ed invitiamo ancora coloro che amministrano la città di Viterbo, ed in particolar modo il sindaco Marini, a rivedere la decisione, per il bene comune dei viterbesi e dei luoghi a loro cari”.

    Comitato Città di Viterbo

    1. veniamo a conoscenza e pubblichiamo:
      “Con la privatizzazione dei servizi cimiteriali l’interlocutore del cittadino resterà lo stesso e non ci saranno aggravi economici per i viterbesi”. A confermarlo l’assessore alle Società Partecipate Paolo Muroni, che già in altre occasioni aveva affrontato la questione.

      “La gara d’appalto che affiderà in concessione i servizi cimiteriali – spiega l’assessore – non comporterà alcun aggravio economico per i cittadini. Il capitolato d’appalto prevede espressamente che le tariffe per i vari servizi all’utente restino quelle già determinate dall’amministrazione con gli appositi provvedimenti attualmente in vigore. Si tratta di tariffe assai contenute rispetto a quelle in vigore in altre città, applicate per tutelare l’utenza e contenere il più possibile il costo del servizio”.

      “Per garantire e mantenere il contenimento del costo – continua – nella gara d’appalto il canone è stato previsto a base d’asta per offerte in diminuzione da parte delle ditte concorrenti. E’ perciò prevedibile che la spesa finora sostenuta andrà a diminuire grazie alle offerte in ribasso”.

      L’assessore Muroni, poi, affronta l’altro aspetto riguardante il rapporto tra il Comune e il cittadino-utente, rapporto che resterà inalterato. “Voglio ribadire che la ‘funzione’ di polizia mortuaria resta in capo al Comune. I custodi cimiteriali dipendenti comunali, lo ribadisco nuovamente, continueranno a svolgere le proprie funzioni inerenti la tenuta dei registri, il controllo delle varie operazioni di tumulazione, estumulazione, mineralizzazione, senza delegare le mansioni assegnate. Chi pensa che l’ufficio cimiteriale verrà smantellato si sbaglia. Inoltre tutti i servizi che riguardano la vendita e l’assegnazione di loculi, cappelle funerarie o altro – conclude Muroni – era e resterà di stretta competenza comunale”.

  3. Veniamo a conoscenza e pubblichiamo:

    “Il Comune rispetti la volontà dei cittadini. La pubblicazione del bando per l’appalto dei servizi cimiteriali a Viterbo e nelle frazioni ha rappresentato un atto di arroganza che la città non può accettare. Saremo quindi impegnati, nei prossimi giorni, in una forte iniziativa per la revoca del bando”.

    Lo dichiara Roberto Innocenzi, neocoordinatore del II circolo del Pd di Viterbo, che aggiunge: “Non diciamo solo ‘no’ alla privatizzazione. C’è bisogno di un progetto per il miglioramento e il potenziamento dei servizi. E’ su questo che si deve discutere, come hanno sostenuto anche i consiglieri Sergio Insogna e Mario Quintarelli, del Pd, firmatari della mozione con la quale si richiede la modifica degli orientamenti del Comune”.

    Il II circolo è mobilitato da diverse settimane. “Abbiamo raccolto, dal mese di novembre, quasi mille adesioni alla petizione popolare promossa dal Partito Democratico contro l’ipotesi di affidamento dei servizi ai privati. Devono pur contare qualcosa queste firme, così come le numerose voci che, in queste settimane, si sono levate a difesa della gestione pubblica di un luogo sacro che è patrimonio della comunità sul piano affettivo, storico, culturale e religioso. E non può essere certo ignorata -sottolinea Innocenzi- la recente costituzione di un comitato cittadino che si oppone alla privatizzazione”.

    “Non sarà una battaglia facile, questa, considerato che il sindaco e la sua maggioranza hanno emanato il bando mentre in consiglio comunale era in corso il dibattito sulla mozione del Pd, quindi senza neppure attendere il parere dei consiglieri. Ma non è accettabile -dice il segretario del II circolo- che si impongano decisioni su una questione così delicata, che riguarda la cura del luogo dove onoriamo la memoria dei nostri defunti. Andremo perciò fino in fondo, ponendo l’attenzione -conclude Innocenzi- anche sul fatto che la gestione dei servizi cimiteriali è in attivo economicamente, come è stato documentato dal consigliere comunale Sergio Insogna, che definisce ‘tradimento economico’ la rinuncia a risorse utili al bilancio comunale”.

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