Il teschio in valigia

Due donne italiane che trasportavano in valigia i resti di un uomo deceduto 11 anni fa in Brasile sono state fermate dalla polizia dell’aeroporto di Monaco durante lo scalo in Germania di un volo partito da San Paolo e diretto a Napoli.
“La sicurezza aeroportuale ha visto il teschio e le ossa mentre la valigia veniva passata sotto la macchina a raggi x”, ha detto il portavoce della polizia Christian Maier.
Una delle due donne, sorella del defunto, ha spiegato alla polizia sbalordita di stare semplicemente esaudendo la volontà di suo fratello, che voleva essere sepolto in Italia.
Dopo aver mostrato il certificato di morte, le due donne, di 63 e 62 anni, hanno potuto imbarcarsi nel volo diretto a Napoli.
“Abbiamo interrogato le donne e loro hanno mostrato un certificato valido che attestava la morte a undici anni fa per cause naturali. Non avendo violato nessuna legge tedesca abbiamo consentito loro di continuare il viaggio verso l’Italia”, ha detto Maier.

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One thought on “Il teschio in valigia

  1. Ex paragrafo 8.1 della Circolare Ministeriale 24 giugno 1993 n. 24 le precauzioni igienica sanitarie per il trasporto di cadavere non si applicano alle ceneri ed alle ossa, tuttavia occorrerebbe pur sempre il cosidetto “passaporto mortuario”, quale titolo di viaggio, in quanto un trasporto funebre (di cadaveri, ossa, ceneri, resti mortali poco importa) deve comunque esser autorizzato.

    Poi sul trasporto con mezzi personali nulla osta, anche se, faccio notare, per la legge italiana, che qualunque trasporto proveniente dall’Estero deve pur sempre rispettare, le ossa debbono esser raccolte nella cassetta di zinco di cui all’Art. 36 DPR 285/1990 la quale deve riportare i dati anagrafici del de cuius per una rapida e certa identificazione.

    Se poi il paese di estradizione non aderisce alla convenzione di Berlino (10 febbraio 1937) occorre ex Art. 28 DPR 285/1990 il nulla osta dell’Autorità Consolare, nonchè bisogna dimostrare la sussistenza dello jus sepulchri, ossia che quelle ossa abbiano diritto ad aesser accolte in un particolare sepolcro di un cimitero italiano.

    Il certificato di morte non è di per sè titolo valido per autorizzare il trasporto, anche, perchè, ribadisco il paradosso, perchè un trasporto internazionale varchi i confini italiani deve esser preliminarmente dimostrato come si siano rispettate le Leggi Italiane, e non quelle dello Stato di provenienza.

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