A Jesi si attua procedura per decadenza concessioni sepolture in stato di degrado

A seguito di segnalazioni riguardanti l’esistenza di numerose Edicole Funerarie e Lotti di terreno destinati a sepolture private (cosidetti “Posti in Verdura”), in evidente stato di abbandono, il Comune di Jesi (Ancona) ha provveduto ad effettuare una scrupolosa verifica accertando e censendo un consistente numero di sepolture private in stato di notevole degrado.

La situazione di abbandono, dovuta alla inosservanza del dovere di regolare manutenzione della sepoltura da parte dei concessionari, oltre a creare uno stato di indecorosità per il Cimitero, potrebbe comportare pericolo per la pubblica incolumità.

Di conseguenza il Comune di Jesi ha esposto nei Monumenti, sulle Edicola Cimiteriali, sui Posti in Verdura e sulle Arcate del Cimitero Principale una diffida nei confronti dei concessionari e/o loro aventi causa, ad effettuare entro 60 gg. dalla data di pubblicazione del presente provvedimento all’Albo Pretorio comunale (27 aprile 2010), le opere di sistemazione/ristrutturazione necessarie a rendere dignitoso e staticamente sicuro l’oggetto della concessione o quanto meno avanzare nel suddetto termine la formale richiesta di autorizzazione ad effettuare le opere in tempi brevi.

Alla scadenza dei termini sopra indicati, previo accertamento di inottemperanza al presente atto, il Comune di Jesi dichiarerà, senz’altro avviso, la decadenza delle relative concessioni, ai sensi e per gli effetti dell’Art. 64 del vigente Regolamento di Polizia Mortuaria.

Per le concessioni che verranno dichiarate decadute, si provvederà all’effettuazione di tutte le operazioni cimiteriali necessarie per la liberazione dei manufatti dalle salme ivi tumulate, con deposizione dei resti mortali nei locali dell’ossario comune, ove saranno conservati per un periodo non superiore ad un anno, in appositi contenitori che ne consentano l’individuazione.

Trascorso tale termine, ove non reclamati da nessun avente titolo, i suddetti resti mortali saranno definitivamente trasferiti dai contenitori all’ossario comune.

Fonte: comunicato stampa

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