Necrorfine e funeromoni

Per chi ha qualche minuto da dedicare alla lettura di cose funerarie, difficlmente reperibili altrimenti, faccia un clik su questo link che porta al blog quellocheportaimorti, troverà un sito in cui si commenta la vita del becchino con una ironia e una capacità diffcilmente ritrovabili. Non sappiamo cme sia approdato a fare il becchino il Nikita, ma è senz’altro un ottimo acquisto per la categoria. Il suo scritto su necrosfine e funeromoni è imperdibile. Eccolo riportato:

Vorrei inventare qui le necrorfine e i funeromoni. Che sono delle biomolecole speciali che si producono nel metabolismo di chi fa il mio lavoro. E solo di rado anche in quelli che hanno subito un grave lutto, ma in quei casi è un fenomeno temporaneo, che passa e si dimentica.
Infatti, come ci sta l’adrenalina per chi si butta con l’elastico, il testosterone per i maniaci del sesso e la morfina per i drogati, ci stanno pure le necrorfine e i funeromoni per noi operatori delle pompe funebri.
Più specificamente, le necrorfine noi becchini le produciamo nel cervello quando maneggiamo la salma, e cioè quando la vestiamo e la trucchiamo, la mettiamo nella cassa, la zinchiamo e anche quando portiamo il feretro in spalla e lo mettiamo sottoterra. (Che poi sono quelle che ti mancano quando per qualche giorno non muore nessuno e vai in astinenza da sepoltura.) E in pratica ti danno un senso di lontananza e di benessere, e ti fanno venir voglia di ridere, ma di un ridere difficile da spiegare, come che si nutre del dolore ma senza colpa, leggero come l’aria, e che spesso chi non lo conosce lo scambia per menefreghismo.
I funeromoni invece ci si scatenano quando qualcuno parla del trapassato e tutti gli altri ascoltano rapiti, tipo il prete in chiesa o i parenti e gli amici più stretti che vogliono fargli omaggio. I funeromoni non sono morbidi e avvolgenti come l’alta marea delle necrorfine, sono più come un formicolio e un pizzicore dietro la nuca, ma piacevole, che ti sviluppa l’attenzione per i particolari, e da ogni dettaglio puoi arrivare a ricostruirti un’immagine più vera del reale, con più senso, di dove sei e che stai facendo, però se ne accumuli troppi in circolo possono anche mandarti fuori giri e alla fine deprimerti, nel senso che il gioco si fa faticoso e non esci più dal labirinto e. Ma in giuste dosi i funeromoni io li considero il top.

Per la verità io penso che questo metabolismo personale di noi becchini è una specie di assaggio, e che nei morti, negli ultimi istanti e pure nei primissimi dopo il passaggio, ci sia un’iperproduzione di necrorfine e funeromoni, come un fuoco d’artificio, o il bombardamento a tappeto di una città.

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