Brescia: si valuta se utilizzare le chiese come deposito temporaneo di feretri in attesa di cremazione

Nel bresciano la potenzialità dei crematori non è più sufficiente a garantire il soddisfacimento della richiesta di sepolture.
Si pone quindi il problema di dove collocare i feretri in attesa di cremazione o di sepoltura.
la situazione è divenuta nelle ultime ore problematica, con gli obitori delle case di riposo e degli ospedali pieni che non sanno come gestire i feretri.
Un aiuto in tal senso è giunto dalla Diocesi di Brescia, che per voce di monsignor Gaetano Fontana, vicario generale, ha acconsentito all’utilizzo delle chiese per il posizionamento delle salme in attesa della cremazione.
L’invito alla Diocesi è giunto direttamente dalla Prefettura, chiamata a gestire un’emergenza tanto delicata.
Oltre al dolore per la perdita, le famiglie dei defunti infatti non possono in questi ultimi giorni celebrare i funerali, se non in forma strettamente privata.
Inoltre, se le tumulazioni vengono effettuate, non si può spesso procedere con la cremazione, e ciò implica la ricerca di un luogo adatto per il posizionamento dei feretri per diversi giorni.
Da qui la disponibilità manifestata da monsignor Gaetano Fontana:
«Chiedo a ciascuno di voi di valutare le chiese suffraganee dove poter allocare i nostri cari defunti.
Stiamo cercando di capire le misure sanitarie che devono accompagnare questa operazione, ma intanto è importante cominciare a scegliere gli ambienti adatti da mettere a disposizione.
Collocare i defunti in depositi o luoghi non congrui riteniamo aggiungerebbe solo dolore ad altro dolore per tante nostre famiglie».

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