Domanda
Siamo una cooperativa che gestisce, per conto del Comune, alcuni cimiteri.
Ora, in accordo con l'amministrazione comunale, vorremmo realizzare in uno di questi cimiteri un "Bosco delle ceneri".
Cioè un luogo in cui interrare le urne biodegradabili contenenti le ceneri vicino ad una pianta.
Vorremmo approfondire alcuni aspetti legati a tale modo di gestire la dispersione delle ceneri in natura, se questo è il termine giusto.
Risposta
Il termine utilizzato è corretto, poiché in effetti si tratta di una dispersione per interramento, soggetta quindi a tutte le norme della dispersione.A conoscenza dello scrivente questa è idea che non ha attecchito in Italia, anche se molto di moda in architettura.
Su internet è possibile recuperare facilmente notizie in merito.
Attenzione però: questa è pratica vietata in alcune Regioni, come in Lombardia, dove vi è l'obbligo di interrare le urne cinerarie solo all'interno di un manufatto.
Tutte le Regioni partono dal presupposto che il seppellimento dell'urna sia una sepoltura.
Nel caso in cui essa venisse considerata una nuova forma di dispersione – dove l'urna è un materiale a perdere, oltre alle ceneri, nel terreno – non vedo problemi tecnico-pratici.
Se non la valutazione degli effetti chimici su un terreno di masse considerevoli di composti (dati dalle ceneri).
Ma è questione per cui contattare un agronomo: si tratta di 2,5-3,5 kg. di composti, che, in effetti, possono creare problemi, se troppo localizzati.
- del: 2020 su: Ceneri e urne cinerarie | Cimitero per: Italia Tag: dispersione ceneri in: ISF2020/4-c Norma:
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
Per quesiti complessi ci si riserva di non dar risposta pubblica ma di chiedere il pagamento da parte di NON operatori professionali di un prezzo come da tariffario, previo intesa col richiedente
Risposta a quesiti posti da operatori professionali sono a pagamento, salvo che siano di interesse generale, previa conferma di disponibilità da parte del richiedente.