Ancora in aumento la produzione nazionale dei rifiuti speciali in Italia che, nel 2017, sfiora i 140 milioni di tonnellate (quasi il 3% in più rispetto al 2016).
Cresce solo la produzione di rifiuti non pericolosi (+3,1%), mentre rimane praticamente stabile quella di rifiuti pericolosi (+0,6%, corrispondente a 60 mila tonnellate).
I rifiuti complessivamente gestiti aumentano del 4% e l’Italia si conferma leader nel riciclo segnando un +7,7% delle quantità avviate a recupero di materia ed una diminuzione dell’8,4% di quelle destinate allo smaltimento.
Nel 2017 i rifiuti importati in Italia (oltre 6 milioni di tonnellate) sono il doppio di quelli esportati (3 milioni di tonnellate).
La quantità maggiore arriva dalla Germania, quasi 2 milioni di tonnellate (dei quali il 96 % rifiuti metallici) seguiti da quelli provenienti dalla Svizzera, oltre 1 milione di tonnellate, dalla Francia, 824 mila tonnellate e dall’Austria, 733 mila tonnellate.
I rifiuti di metallo importati sono destinati al riciclaggio, principalmente in acciaierie localizzate in Friuli Venezia Giulia e in Lombardia.
Il 68% dei rifiuti esportati (poco più di 2 milioni di tonnellate) appartengono alla categoria dei non pericolosi e il restante 32% (circa 1 milione di tonnellate) a quella dei pericolosi.
Questi ed altri dati di dettaglio sono reperibili all’interno del rapporto dell’ISPRA sui rifiuti speciali, illustrato alla stampa e al Paese solo poche settimane or sono.
Gli interessati possono leggerne i risultati al link:
www.isprambiente.gov.it/it/pubblicazioni/rapporti/rapporto-rifiuti-speciali-edizione-2019
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