I dati diffusi dalla Camera di Commercio di Milano sul mercato funebre e cimiteriale in Italia e in Lombardia risultano di grande interesse, se si analizza non la dinamica dell’intero comparto, bensì quella del sottocomparto pompe funebri. Una lettura complessiva potrebbe, infatti, far leggere in maniera distorta quel che sta succedendo.
E quel che registriamo è un aumento abnorme delle imprese funebri operanti in Italia, passate dalle registrazioni ufficiali dalle 2.832 del II trimestre 2000 alle 3.938 del II trimestre 2008, con un aumento del 39%. Nello stesso periodo, le imprese affini, cioè quelle operanti nell’ambito funerario e cimiteriale (marmisti, ecc.) sono rimaste pressoché stazionarie (passando da 1356 a 1536, con un + 13%).
Ma quel che si può valutare è che è in atto un rallentamento della crescita delle imprese funebri (che nell’ultimo anno sono cresciute solo del 2,8%, passando da 3.830 a 3.938).
Il mercato è saturo e si sta avvertendo sia con il calo delle nuove immissioni, sia con le forti tensioni per accaparrarsi i funerali, in un mercato anelastico qual’è quello della mortalità.
Tutte i dati e le tabelle regione per regione e provincia per provincia possono essere scaricare sul sito www.funerali.org, cliccando qui
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